Pagina:Alberti - Della architettura della pittura e della statua, 1782.djvu/149

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libro quinto. 127

su gli occhi de convitati, nè anco troppo lontana, accio che i convitati possino haver le vivande che gli, son portate nè troppo calde, nè troppo fredde, et sarà a bastanza che non sentino lo strepito de guatteri, de le padelle et de catini, nè la loro spurcitia. Dove s’ha a passare con le vivande, bisogna che vi sia l’andare accomodato, non vi piova, non vi sia cosa sporca, et che vi si provegga che le vivande non sieno disonestate da simili cose. Di su le sale si va ne le camere: appartiensi a gli huomini dilicati et grandi, che non sieno le medesime le sale per lo inverno, et quelle per la state. Sovviemmi il detto di Lucullo, che e non bisogna che un huomo nobile sia peggio assortito che le grue, o le rondini. Ma noi racconteremo quello, che appruova in qualunche cosa il discorso de le persone moderate. Appresso di Emilio Probo Historico io mi ricordo haver letto che appresso de Greci le Moglie non comparivano a tavola, se non ne conviti de parenti. Et che le stanze dove stavano le Donne, erano certi luoghi, dove non andava mai nessuno, salvo i parenti più stretti. Et certamente dove hanno a stare le Donne, io penso che bisogni che sieno luoghi non altrimenti che se e’ fussino dedicati a la Religione, et a la Castità. Oltre a che io vorrei che simili stanze dedicate a le Fanciulle, et a le Vergini, fussino dilicatissime accioche, i tenerelli animi loro in si fatte stanze con manco tedio di loro stesse vi si trattenessero. La madre de la famiglia starà meglio in quella stanza, onde ella possa facilmente intendere quel che ciascuno faccia per casa. Ma noi andremo dietro a le usanze secondo i costumi de luoghi. Il Marito, et la Moglie debbono havere una camera per uno, non solamente perche la Moglie nel partorire, o alquanto indisposta, non dia molestia al Marito: Ma accioche ancora la state possa dormire qual si sia di loro, senza essere offeso da l’altro, ciascuna camera harà la sua porta principale; et oltra questa vi sarà un uscio, che andrà da l’una camera a l’altra, acciò si possino andare a trovare l’un l’altro, senza testimonii: de la camera de la Moglie vadiasi ne la stanza dove si ripongono le vesti; et di quella del Marito in una stanza dove sieno i libri. Il Padre di famiglia, essendo molto vecchio, per havere bisogno di riposo, et di quiete, habbia una camera calda, fasciata intorno, rimota da romori di que’ di casa, et di que’ di fuori. Et principalmente habbia la allegrezza di un camminetto, et l’altre cose di che hanno bisogno gli infermicci, si per amore de l’animo, si ancora per amore del corpo: de la camera di costui si entri ne la stanza dove si ripongono gli argenti. In questa stieno i figliuoli: Et in la stanza de le vesti le figliuole, et le fanciulle; et vicine a loro stieno a dormire le balie. I forestieri metteremo in quelle camere, che saranno vicine a lo antiporto, accioche e’ vi possino stare, et ricevere chi gli viene a visitare, più liberamente, et dieno manco noia al resto de la famiglia. I figliuoli di sedici, o diciasette anni, debbono stare al dirimpetto, o non troppo lontani da forestieri; per acquistare con essi dimestichezza, et trattenerli. De la camera de forestieri si vadia in una stanza dove e’ possin riporre et serrare le cose loro più secrete, et più care, et cavarnele a loro piacere. Di camera de figliuoli di sedici, o diciasette anni si entri in una stanza, dove stieno le armi. I maestri di casa, i ministri, i famigli sieno in modo appartati da Nobili, che ciascuno habbia un luogo conveniente, secondo l’essercitio suo. Le serve, et i camerieri ciascuno ne le sue stanze, non debbono essere tanto lontani, che e’ non possino sentire a un tratto, et essere pronti a far quanto gli è comandato. Il credenziere vorrebbe stare presso a la volta, et a la dispensa. Quelli che hanno cura de cavalli, vorrebbono dormire a canto a le stalle: i cavalli, che servono per i Padroni, non è bene che stieno con que’ che portano la soma; et si terranno in luogo, che non offendino col puzzo la casa; et non si faccino danno con lo azzuffarsi, o non gli possa nuocere il fuoco per accidente alcuno. Il grano, et tutte le biade si guastano per la humidità, diventano lividi per il caldo, assottigliansi per i venti, et tocchi


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