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208 della architettura

con linee torte. Quelli che si servivano de le linee diritte, le tiravano infra loro equidistanti insino a tanto che aggiugnessero alla quarta parte del diametro del mezo cerchio; Ma quelli che si servivano de le linee torte, disegnavano un cerchio tondo, et ne levavano dipoi il quarto de la sua circunferentia, et quel che rimaneva, restava per il Teatro. Disegnati et collocati i termini de la pianta, si dava ordine a gradi per sedere, et la prima cosa deliberavano de la altezza di essi gradi, et da la altezza loro andavano esaminando quanto spatio e’ fussino per occupare da basso. La maggior parte facevano i Teatri alti per quanto era la piazza di mezo, perchè e’ sapevan certo che ne Teatri più bassi le voci si perdevano et non si sentivano, ma ne più alti si ingagliardivano et si sentivano più forte. Ma infra gli eccellenti furon quelli ne quali furono alzate le mura per i quattro quinti de la larghezza de la piazza. Di cosi fatto lavoro non occuparon mai i gradi manco che la metà, nè più che i duoi terzi. I gradi da sedere alcuna volta gli feciono alti quanto egli erano larghi, et alcuna volta alti per i duo’ quinti. Io ne disegnerò uno come io penserò che egli stesse bene, et che e’ fusse approvato da ognuno. Gli ultimi fondamenti de gradi, cioè de le mura, nelle quali harà a finire il più alto grado da sedere, si getteranno tanto discosto dal centro del mezo cerchio, per quanto sarà il mezo diametro de la sua piazza, et più un terzo di essa. I primi gradi da sedere non comincieranno giù abasso nel mezo de la piazza; ma in tal luogo si alzerà un muro, alto ne Teatri grandi per la nona parte del mezo del diametro de la piazza di mezo, accioche da questo comincino i gradi da sedere, et vadino salendo ad alto: ma ne Teatri minori alzerai questo muro non manco di sette piedi. I gradi farai alti un piede et mezo, et larghi duoi et mezo. Infra questi gradi si faranno scompartite in volta parte certe entrate per andar nella piazza, et parte certe scale per salire ad alto, che vadino a trovare i gradi da sedere, che saranno più alti: le quali entrate et scale saranno tante, et tanto grandi quanto parrà che ricerchi la grandezza del Teatro. Ma di queste entrate ne saranno sette principali che saranno addiritte al centro, et espedite per tutto; et ugualmente lontana l’una dall’altra, et di queste ancora ce ne sarà una più larga che l’altra, la quale verrà nel mezo del mezo cerchio, et la quale io chiamo entrata maestra, conciosia che per essa passa la via maestra; un altra poi ne sarà nella testa del mezo cerchio da man ritta, et un’altra nell’altra testa da mano stanca a ricontrole, et infra queste poi et la entrata maestra saranno scompartite quattro altre entrate, due da ogni banda: Sarannovi ancora altre aperture et altri vani tali, et tanti, quali et quanti ne comporterà il circuito del Teatro. Tutti i gradi da sedere, gli Antichi ne Teatri grandi gli divisono in tre parti, et a ciascuna di queste divisioni facevano atorno atorno un grado il doppio più largo che gli altri, il quale dividesse i gradi di sopra da quei di sotto, quasi come una piazzetta destinata in quel luogo. Sopra questi pianerottoli, per chiamarli cosi, arrivavano le scale in volta per le quali si saliva a detti gradi. Io ho considerato che i buoni Architettori, et valenti ingegneri proveddono che a ciascuna principale entrata fussino dal lato di dentro, di quà et di là due scale da salire, per l’una de le quali più ritta, con salita più continovata et più presta vi potessino salire i più volonterosi, et i più espediti, quasi come volando, et per l’altra scala che era alquanto più larga et più dolce, et nella quale erano pianerotoli più spessi, et più spesse svolte, potessino salire le Matrone, et i più vecchi con loro agio, et comodità di riposarsi più spesso nel salire. Queste sono le cose appartenenti a gradi. Ultimamente rincontro alle teste del Teatro, si faceva il palco per la scena, et per gli histrioni che havevano a recitare, et in questi luoghi erano soliti di sedere in luogo determinato et molto adorno i Padri, et i Magistrati, separati da la plebe, come sarebbe a dire, se nel mezo de la piazza si fussino acconcie alcune sedie per loro da sedere, molto honorevolmente: et allhora si faceva il palco de la scena


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