Pagina:Alberti - Della architettura della pittura e della statua, 1782.djvu/92

Da Wikisource.
70 della architettura

ne, da esse, o da capitelli più archi fa che le mosse de gli archi, sopra le quali gli duoi, o più archi si debbono posare, non sieno di duoi pezzi, o di quanti saranno gli archi; ma d’un pezzo solo, et sia del tutto intero, che tenga insieme le teste di tutti gli archi. Ma le seconde Pietre ad arco, che a canto a queste si innalzano, se saranno di Pietre grandi, avertisci che amendue accostino le reni l’una all’altra con linea a filo. Le terze Pietre ad arco, che anderanno sopra a queste seconde, adattale come nelle mura ti insegnammo con lo archipenzolo, con pari commettitura, in modo che servino ad amenduoi gli archi, et con la presa loro, serrino le Pietre ad arco amenduoi gli lati. Fa che per tutto lo arco gli accostamenti, et i serramenti delle congiunture si dirizzino al suo centro. Gli intelligenti usarono di porre sempre il serraglio di una sola Pietra intera, et molto grande; et se la grossezza del muro sarà talmente grande, che tu non vi possa porre un simile serraglio d’un pezzo, questa tal muraglia finalmente comincierà ad essere no uno arco, ma più tosto una volta, la qual noi chiameremo a meza botte.


Che le Volte sono di varie sorti, et in quel che le sieno differenti fra loro, con che linee le si stabilischino, et qual sia il modo dello allentarle.

cap. xiv.


V
Arii sono i modi delle Volte, et è bene andare investigando in quel che le sieno differenti, et di che linee le si faccino: e’ mi bisognerà, formare nuovi nomi, accioche io sia in questi miei libri, si come io deliberai, et facile, et aperto. Nè mi è nascoso che Ennio Poeta chiamò il cerchio del Cielo, Volta grandissima; et Servio chiamò Caverne le Volte fatte a guisa di Carine; Ma io chieggio questa licentia, che e’ si tenga in questi miei libri per ben dette, tutte quelle cose che attamente, et apertamente, et a proposito dette si saranno. I modi delle Volte sono questi, a meza botte, a spigoli, et a cupola tonde, et se alcune altre ne sono, che sieno di alcuna determinata parte di queste. Quelle a cupola tonde, non si pongono per loro natura mai, se non sopra mura, che si alzino sopra della pianta loro in cerchio; Le a spigoli si pongono sopra le piante quadrate; Le a meza botte si pongono sopra piante di quattro angoli, sieno esse o lunghe, o corte, si come noi veggiamo ne portici sotterra. Quella volta ancora, che sarà simile ad un monte traforato, si chiamerà similmente a meza botte; sarà adunque questo, come se tu accostassi uno, o più archi insieme, l’uno a canto all’altro; o come se tu distendessi molto, o allargassi del tutto, la larghezza d’una piegata trave. Perilche averrà che sopra il capo ci starà per coperta un muro piegato. Ma se a questa tal volta a botte forse tirata da Settentrione a mezo di, se ne attraverserà un’altra tirata da Levante a Ponente, et la intersegherà con pari linee che a guisa di piegate corna concorreranno ne gli angoli, questa chiameremo noi Crociera. Ma se più archi, et uguali si intersecheranno scambievolmente nel punto del mezo della sommità, faranno una Volta simile al cielo, et però ci è piaciuto chiamarla a cupola perfetta. Quelle Volte, che son fatte di parti di queste, sono di questa maniera: se la natura con diritta divisione, et a piombo dividerà il mezo cerchio del cielo in due parti dallo Oriente allo Occidente; ella ti farà due Volte, le quali certo con i vani a uso di zane ti serviranno per tetto. Ma se dallo angolo di Oriente allo angolo di mezo dì; et da questo di mezo dì a quello di Occidente; et da questo a quello di Settentrione; et da questo ritornando al primo d’Oriente; la natura con pari ragioni renderà il cielo interrotto, et mutilato; ella lascerà allhora una volta nel mezo, la qual noi a similitudine d’un velo gonfiato chiameremo una cupola a vela. Ma quella volta dove concorrino insieme più pari di

Volte