Pagina:Alberti - Della pittura e della statua, Milano, 1804.djvu/55

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26 della pittura

maggior ch’è alla basa del triangolo, sarà più ottuso, tanto manco di raggi riceverà quella quantità, e però avrà manco di spazio per il taglio. Noi abbiam detto che la superficie si cuopre di quantità, e perchè nelle superficie spesso accade, che vi sarà una qualche quantità, che sarà ugualmente lontana dal taglio, e l’altre quantità della medesima superficie non saranno ugualmente distanti; per questo avviene che quelle sole quantità che sono ugualmente distanti nella superficie, non patiscono nella Pittura alterazione alcuna. Ma quelle quantità che non saranno ugualmente lontane, quanto avranno l’angolo più ottuso che sarà il maggiore nel triangolo alla basa, tanto più riceveranno di alterazione. Finalmente a tutte queste cose bisogna aggiugnere quella opinion de’ Filosofi, mediante la quale essi affermano, che se ’l cielo, le stelle, i mari, i monti, ed essi animali, o di poi tutti i corpi, diventassino per volontà di Dio, la metà minori ch’ei non sono, ci averrebbe che tutte queste cose non ci parrebbono in parte alcuna diminuite da quel ch’elle ora sono, perocchè la grandezza, la piccolezza, la lunghezza, la cortezza, l’altezza, la bassezza, la strettezza, e la larghezza, la oscurità, la chiarezza, e tutte l’altre così fatte cose che si posson ritrovare, e non ritrovare nelle cose, i Filosofi le chiamaron accidenti: e sono di tal sorte che la intera cognizion di esse si fa mediante