Pagina:Albini - Il figlio di Grazia, Milano, Vallardi, 1898.djvu/191

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XXII.

Nocente fu scartato alla visita militare, e tornò in paese ubbriaco fradicio, poi seguitò per una settimana a girar le osterie e cantare canzonaccie per sfogare la sua grande gioia di non andare soldato. Tutti lo guardavano con disprezzo. Una notte scese alla casa di Natale e colle spalle contro la porticina cominciò a cantare con voce rauca una canzone oscena. Forse non sapeva neppur lui dove si trovasse, ma quando una finestra s’aperse sopra di lui e la voce forte e chiara di Natale gli gridò: — Vattene via!... se no ti ci mando a calci!! — la mente di Nocente si snebbiò, parve uscire dal torpore. — Ah!... sei Natale! Natale.... sicuro, è Natale.... Quello che vuol sposare.... una donna ricca. Sicuro! lui vuol la donna ricca; per far crepar d’invidia tutti il paese. Già, già, già; lui vuole la gobbina dell’albergo. Sicuro: la Dorina dell’albergo; vuol tanti de-