Pagina:Alcune operette di Bartolommeo Gamba bassanese.djvu/254

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246 le principale geste


Liberazione dei galeotti incatenati.


Passava per le campagne scortato da guardie un branco di galeotti che pei loro misfatti erano stati condannati a servire per forza il re sulle galere. Don Chisciotte, vedutili appena, disse: Io mi trovo in debito di eseguire gli obblighi di mia professione col disfare le forze e le violenze: e, udita la causa delle disgrazie di quegli sciaurati, soggiunse alle loro guardie: Signore guardie, nulla hanno commesso queste povere genti contro di voi; e intimò loro che fossero tosto liberati dai ceppi. Una guardia gli rispose: Vada Vossignoria in buon'ora per la sua strada, e si raddrizzi il bacino che ha in testa, né stia cercando il quinto piede nel gatto. S’indispettì il cavaliere per si arrogante risposta, investì ed atterrò la guardia con un colpo di lancia. I galeotti, profittando di sì inatteso evento, cominciarono a sciogliersi dalle catene, e Sancio accorse per lo primo alla liberazione di Gines di Passamonte, ch’era più scellerato di ogni altro. Fu costui incaricato da Don Chisciotte di recarsi al Toboso per dare conto di tanta prodezza a Dulcinéa, ma l’assassino