Pagina:Alcune operette di Bartolommeo Gamba bassanese.djvu/83

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di feo belcari. 75


     Il suo dolce riposo.
     Chi vuol essere gioioso
     Ascolti il parlar mio,
               Laudate Dio.

Sull’aria di una canzone profana, che avea principio — O lasso me tapino e sventurato — compose Feo la canzone seguente in lode di S. Caterina:

Venga ciascun divoto ed umil il core
     A laudar con fervore
     La nuova, santa di Dio, Caterina.
Deh, prendi questa vergin per tua stella,
     Anima mia, se vuoi salute e pace;
     Costei del vero Dio sposa novella
     Ripiena fu di scienza verace;
     Di tutte lo virtù ornata e bella,
     D’ardente carità ella è fornace.
     Se in questa vita a ciascun peccatore
     Portava tanto amore.
     Quanto più in Cielo, ove l’amor s’affina!
Di penitenzia un santo Ilarione,
     Di carità un san Paulo ardente,
     Ad ogni gente per compassione
     Dava aiuto e consiglio alto e fervente:
     Con molte opere pie, e col sermone,
     E con la penna, un’aquila eccellente;