Pagina:Alcune operette di Bartolommeo Gamba bassanese.djvu/97

Da Wikisource.

di feo belcari. 89

adesso. In vece sua gradirà il Lettore di avere qui una Lettera da Feo Belcari indirizzata ad un suo amico, o piuttosto un fervido suo Sermoncino contro la vanagloria, per la prima volta reso pubblico dal ch. canonico Domenico Moreni nelle Lettere di Feo Beicari, Firenze, Magheri, 1828, in 8. La facondia dello scrittore va di pari passo con quel buon senso, e con quella solidità di dottrina di cui mi è parsa assai povera la vita del B. Colombino.

“Avendosi ne’ dì passati, dilettissimo fratello, scritto la ricetta del Beato Iacopone che ordinò a sanare l’anima, ho da te risposta assai consolatoria, sì per la tua salute, e sì per mia edificazione, perocchè conoscendo tu la infermità, e la sua cagione, hai gran principio della tua sanità. Tu mi scrivi, che lo stimarti troppo più ch’è il vero, e gloriarti in te medesimo, ti pare cagione e radice della tua malattia: la quale cosa, dato che sia difetto molto comune, non è pero meno mortifero. Ed io essendo di tale piaga percosso, come l’altro rimedio a te scrivendo, a me medesimo l’ho ricettato; così questo, che per me ho raccolto, a te lo mando; il quale,