Pagina:Alcuni discorsi sulla botanica.djvu/65

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Ma non basta, che gli organi generatori siano nella pianta disposti con quella maestria ed opportunità, che vedemmo, natura volle che, al tempo degli amori ricevessero una insolita energia ed eccitabilità, perchè più pronti fossero ad adempiere l’ufficio loro. Di che piacemi addurre alcuni esempi de’ più notabili fra i tanti, che l’osservazione ebbe a rilevare. Se la capuccina (tropaeolum majus) prossima a fecondarsi fu veduta mandar lampi di luce; se negli Ari la temperatura dello spadice, fino a tanto che dura l'opera della fecondazione, aumenta di molti gradi; in varie altre piante si videro stami e pistilli al più legger tocco appalesare notevoli commovimenti, come avviene di que’ filuzzi che sostengono le antere nel fiore del crespino (berberis), e delle labbra dello stimma nel fior bocca di leone. — Nè questi moti sono sempre l’effetto di estraneo stimolo, talvolta succedono di per sè, e quasi spontaneamente. Gli stami contraendosi, ora parecchi insieme, come nella loasa e nella ruta, ora l’uno dopo l'altro, come nella parnassia, ora a due a due, come in certe specie di sassifraghe, si piegano verso il pistillo, lo toccano e vi spargon sopra la polvere fecondatrice. Talvolta ancora dassi il caso (come nel fior di passione, nello sfenice e, in modo più segnalato, nella collinsonia) che l’organo femineo vada in cerca dei maschi. «Nell’ultima delle nominate piante il pistillo accostandosi alternativamente quando