Pagina:Alexander Pope - Lettera di Eloisa ad Abelardo.djvu/11

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Se della terra il regnator la destra
Col soglio in un mi offrisse, e destra e soglio
Certo rifiuto avrian. Discaro sona
Per l' ardente mio cor di sposa il nome,
120Se del mortai non è, cui solo adoro:
O se altro nome è pur, che più soave
E più libero sia, quello mi dona.
     Oh stato avventuroso, allor che un’alma
È con vivo desio nell’altra immersa,
125Ed è Amor libertà, legge Natura!
Tutto è perfetto allor: con bella gara
Serve l’un l'altro e regna: il vòto petto
Non contrista la vita: e nel pensiero
Mentre il pensier si avvien pria che figura
130Sul labbro acquisti, ogni più calda brama
Esce alterna dal cor. Verace è questa
Felicità, se v’ha felici al mondo:
E tal d’entrambi un dì fu la ventura.
Or quanto, oimè, diversa! Orrida scena
135Mi sta davante, del suo sangue intriso,
Ignudo geme un amator. Dov’era,
Dove allor Eloisa? Il suo lamento,
La destra, il ferro, al barbaro comando
Fatto contrasto avrian. - Ti arresta, o crudo:
140Il colpo non vibrar: comun è il fallo: