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State. 33


Ma poi che queste grazie non più care
     Sono alle tue pupille; ho pur fuggito
     Que’ rivi, che sì pria solea cercare.

D’ogni erba, che mai nasce, io son’ perito
     45Nell’arte, e d’ogni pianta, che ’l mattino
     Beve rugiada in sul prato fiorito:

Che giova l’arte tua pastor meschino?
     A guerir i tuoi agnelli? ah che non vale
     Null’a soccorer il tuo Cor tapino!

50Sia pur d’altri pastori la campale
     Cura; che pascan pur più belli armenti,
     O di più ricchi velli abbian l’eguale;

A me sol piace d’intonar gli accenti
     A piè quel monte; far vezzi al mio bene;
     55Cingermi il fronte di bacche lucenti.

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