Pagina:Algarotti - Il Newtonianismo per le dame, 1737.djvu/48

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36 Dialogo Primo.

di Paese e di Sovrano. E questi vortici sono la gran macchina inventata principalmente dal Descartes per guidar la danza de’ Pianeti intorno al Sole.

La Terra adunque, riprese a dire dopo un po’ di pausa la Marchesa, è costretta come gli altri Pianeti a danzare anch’essa intorno al Sole? E’ egli questo ciò, che voi mi preparavate colla vostra materia del terzo elemento? Che forse, rispos’io, compiangerete voi nella sua disgrazia la Terra, ella che diventando Pianeta era destinata a produr voi, che vale a dire, la più amabil cosa, che potesser mai produrre tutti i vortici dell’Universo insieme? Non vi par’ella abbastanza ricompensata? Se la Galanteria potesse ricompensarla, rispose la Marchesa, cotesta vostra il farebbe. Ma qual cosa può mai rilevarla dall’onta del dover girar nella folla degli altri Pianeti intorno al Sole, come una pagliuzza rapita da un gorgo d’acqua? Io so bene che voi altri Filosofi riguardate questa Terra con una grande indifferenza, e che non vi costa nulla il farla girare: ma io — — Lasciatela girar per ora, rispos’io interrompendola, sulla parola del Descartes. Noi leggeremo poi, se vorrete convincerne con piacere, i Trattenimenti sulla Pluralità de’ Mondi del Signor di Fontenelle, ne’ quali voi vedrete una Marchesa affatto simile per ogni qualità dello spirito a voi, a cui non avrete che a invidiare il Filosofo. Voi non dovete per ora riguardar la Terra, che come un composto della materia del terzo elemento, che la rende opaca, e che non risplende più per