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162 DE VULGARI ELOQUENTIA.


ed al quale Dante s’adoperò che gli uomini fossero indirizzati, mediante i principali ammaestramenti sparsi nel sacro Poema. Vuolsi per altro riflettere, che la Salute o Felicità specialmente civile, potendosi conseguire con la Prodezza o la Pietà dell’Armi, queste possono riferirsi alla Felicità stessa.

55. Hoc est ea, quæ maxima sunt ad ista. Fu già avviso del Torri e del Fraticelli che, invece di «maxima» accreditato dalla Volgata, sia or da preferirsi il vocabolo «maxime» del Cod. Vaticano. E parmi che abbiano accertato nel vero, poichè in quel luogo l’Autore intese raffermarci, che si dovessero trattare massimamente le cose grandiosemagnalia»), quelle, vo’ dire, che massimamente ad esse s’accostano o v’hanno attenenza, come sarebbero la Prodezza (se non la Pietà) delle Armi, l’Ardenza dell’Amore e la Rettitudine della Volonti, e altrettali.

59. Bertram dal Bornio, quegli che diede al Re Giovanni i ma’ conforti (Inf., xxviii, 135), fu Visconte d’Altaforte in Guascogna, crebbe prode uom d’armi e buon Trovatore; ma ne’ suoi ultimi anni si rese Monaco. Or qui gli si dà il vanto d’aver anche celebrato le Armi colle sue Canzoni, fra le quali l’Allighieri volle rammentarcene una, che ha questo cominciamento: Non puesc mudar, qu’un chantar non esparja. Ciò torna a un medesimo che dire: Non posso mutarmi (cambiar divisamento o proposito), sì ch’io non sparga un canto; canterò per necessità del mio cuore.

Arnaldo Daniello di Ribeyrac in Perigord parve al Petrarca il gran maestro d’amore, e Dante, per mezzo del Guinicelli, cel fa additare come il miglior fabbro del parlar materno sì, che soverchiò tutti Versi d’Amore e prose di Romanzi: Purg., xxvi, 119. Sopra che il nostro Poeta l’introdusse nella Commedia ad ivi offrirci eziandio un notevole esempio del Volgare de’ Provenzali, e qui ne allega ad onore la Canzone: L’aura amara fa ’ls broils blancutz clarzir: che il Nannucci s’avvisò di spiegare così: L’aura rigida fa i broli ramosi schiarire.

Gerardo di Bornello è certo quel Girault de Bournhel, il Limosino, pur ricordato nel sacro Poema (Purg., xxvi, 119),