Pagina:Aliprandi - Apriti Standard !, Ledizioni, 2010.djvu/15

Da Wikisource.
Simone Aliprandi - Apriti standard! www.standardaperti.it - www.aliprandi.org -15


Ecco che nei primi anni 2000 qualcuno si adoperò per coniare un ulteriore termine che risultasse più neutrale e nello stesso tempo rendesse il giusto tributo a tutte le frange del movimento. Si cercò non solo una neutralità “ideologica” ma anche linguistica, con uno sguardo alle principali lingue dei paesi industrializzati. Nacque così nel 2001 nell’ambito di un progetto di ricerca della Commissione europea1 l’acronimo “FLOSS” che sta per “Free/Libre/Open Source Software”.

La L in FLOSS vuole enfatizzare il significato di “libero” della parola “free”, piuttosto che quello di “gratuito”: equivoco piuttosto diffuso che aveva spinto alla ricerca del nuovo termine “open source”. Alcuni non anglofoni preferiscono questo acronimo perché traducibile nelle loro lingue madri; la F può stare per “Frei” in tedesco mentre la L sta per “Libre” in francese e spagnolo, “Livre” in portoghese, e “Libero” in italiano.

In alcuni casi è anche comparso l’acronimo FOSS, nel quale però si perdeva la neutralità linguistica e culturale di cui si è parlato. Ad esso è tendenzialmente preferibile il più completo FLOSS, come d’altronde sostenuto dallo stesso Stallman.2

Ad ogni modo, a prescindere da simili elucubrazioni tassonomiche interne al movimento, è ormai dato storico che l’aggettivo “open” abbia visto allargare negli ultimi anni il suo ambito semantico fino ad altri campi non strettamente informatici e sia stato utilizzato per individuare un movimento culturale, uno nuovo approccio, per certi versi addirittura una filosofia.3

Infine si noti che, a ben vedere, di “apertura” in un’accezione più ampia di quella strettamente legata allo sviluppo di software si parlava già prima che il termine “open source” iniziasse a circolare massicciamente e che

  1. II progetto, coordinato da Rishab Ghosh, ha avuto inizio nel giugno del 2001 e si è chiuso nell’ottobre dell’anno successivo. Per maggiori informazioni si veda il sito del progetto: http://flossproject.org.
  2. «There are many people, who, for instance, want to study our community, or write about our community, and want to avoid taking sides between the Free Software movement and the Open Source movement. Often they have heard primarily of the Open Source movement, and they think that we ali support it. So, I point out to them that, in fact, our community was created by the Free Software movement. But then they often say that they are not addressing that particular disagreement, and that they would like to mention both movements without taking a side. So I recommend the term Free/Libre Open Source Software as a way they can mention both movements and give equal weight to both. And they abbreviate FLOSS once they have said what it stands for» (estratto di un’intervista resa da R. M. Stallman presso l’Università di Edimburgo nel maggio del 2004; cfr. www.gnu.org/philosophy/audio/rms-interview-edinburgh-040527.txt).
  3. «Openness is a very general philosophical position from which some individuals and organizations operate, often highlighted by a decision-making process recognizing communal management by distributed stakeholders (users/producers/contributors) rather than a centralized authority (owners, experts, boards of directors, etc.).» http://en.wikipedia.org/wiki/Openness. Per un approfondimento del tema si veda invece Cooksey R., I Walk the Open Road: Toward an Open Source Philosophy, tesi di master disponibile on line alla pagina http://opensource.mit.edu/papers/cooksey.pdf.