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Che pure è buono
A darsi in dono
A quel, che vende,
20E allegro prende
Libri stracciati,
Libri sporcati.
Ma il Precettore
Ha un libro bello,
25E espresso in quello
Vede il dolore
Del poveretto
Nason, diletto.
Dunque andiamo, studiamo contenti,
30Precettore immortale, e giocoso.
Che sollevi le cure, e gli stenti
Dello studio, ch’è un po’ faticoso.
Lasciam pur la fatica diurna,
Cominciam la fatica notturna:
35Ma per ora soscriver mi voglio,