Pagina:Andrea da Barberino - Guerino detto il Meschino, 1841.djvu/203

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capitolo xv. 151

col bastone. Ruppe il dardo con la spada; ma non potè schivar il colpo del bastone, e se lo scudo non lo avesse coperto. Il Meschino si sarebbe trovato a mal partito, perchè il gran colpo lo fe’ inginocchiare in terra, e quando il gigante lo vide inginocchiato mise un gran grido, e disse: «Or tu ti rendi», ed aperte le braccia e lo scudo, gli andò a lato per abbracciarlo, ma il Guerino gli volse la punta della spada, che gli entrò per mezzo il petto, tanto, che gli uscia di dietro, e come l’ebbe ferito volle fuggire, ma non andò dieci passi che cadde. Il Meschino mezzo sbalordito, non si rinfrescò, ma montò a cavallo, temendo che in quel vallone non fossero altri giganti, ed andò al monte Sinai, e partito dal monte prese la via verso Arabia, dove trovò una città, detta Malattia, appresso le montagne di Arabia felice, e stettevi tre dì. Queste genti sono grandi e portano gran barba; colà sono più belle donne che in paese dove fosse stato. Partissi da Malattia, ed andò verso le montagne di Arabia felice, ed il giorno che vi giunse compì l’anno ch’egli era partito da Antinisca.

A Guerino, passate le montagne d’Arabia, venne in mente la regina Saba che aveva profetizzato molte cose, e come era venuta in Arabia. Ancora gli venne a mente i tre Magi che seguitarono la stella della natività di Cristo. Onde s’immaginò di trovar in Arabia qualche consiglio della sua generazione. Passando le Alpi trovò molte castella e molte ville. Poche case vi erano in quelle vie, e trovò che si portavano vasi pieni di carne cotta e pane che buttavano in certe concavità fatte nel sasso della montagna, dal lato dove batteva più il sole. Domandò a loro Guerino perchè facevano questo, e’ dissero che davano da mangiare alle anime de’ morti.

E quello che a lui pareva impossibile a credere, vide venire molti serpenti ed alcuni draghi, e ogni ragione di brutti vermi. Penò a passare quattro dì per queste montagne, e giunse a una città chiamata Ramma, dove si riposò tre dì, e fece ferrare il suo cavallo. Partito da Ramma prese il cammino per l’Arabia felice, passando molti paesi abitati e disabitati, vide il monte Blimar, sul quale trovansi gli alberi che fanno la mirra fina, la quale è una cosa da conservare i corpi umani.