Pagina:Anime oneste.djvu/108

Da Wikisource.
94 cesario. — il corredo

ingerirsi in tali quistioni. Perciò esse desideravano che i giovinotti se ne andassero, lasciandole sole con Pietro e coi loro lieti ragionamenti, — ma da qualche sera Anna si era accorta di una cosa: che a Gonario piaceva più restar con le ragazze che andar a passeggio.

Anna entrava ed usciva, per lo più serviva lei il caffè od il vino, portava le sedie sotto il pergolato, si alzava per ogni piccola cosa. Ella non perdeva punto il tempo; finchè un barlume di luce penetrava tra il fogliame del pergolato, ricamava dei fazzolettini di mussolina disegnati in turchino. Teneva tutto l’occorrente in una borsetta ridicule, appesa con una catenella alla cintura. Nell’abito semplicissimo, di percalle bianco a fiorellini, a margheritine grigie sfumate in lilla, lunghissimo, morbidissimo, che le disegnava quasi vaporosamente la personcina sottile, troppo sottile, con quei suoi capelli meravigliosi, sempre a treccia cadente, con quella borsetta di stoffa che le dava a momenti un’aria di damigella del trecento, non era forse graziosa la piccola Anna? I suoi