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124 le nozze

non faceva nulla, non doveva occuparsi di nulla. Restava in lunghi colloqui col fidanzato, procurando di smorzare così il dolore che sentiva e che diventava di giorno in giorno più angoscioso.

Per la casa era un via vai rumoroso e incessante. Fu messo in bucato tutto il corredo, poi chiuso nelle casse, e infino spedito insieme ai vestiti e a tutti gl’indumenti della sposa. Fu lasciato solo il vestito da sposa e l’abito biancastro che Angela indossava e che le avrebbe servito per viaggio. Il suo turbamento crebbe nel vedere trasportare le casse: qualcosa di lei partiva verso l’ignoto, già; e già ella sentì la nostalgia, immemore, ricordando come in sogno i luoghi ove ancora si trovava.

Pietro si accorgeva di tutto e faceva del suo meglio, ajutato da Paolo e da Sebastiano per divagare la sposa. Erano serenate, mandolinate, ricevimenti, piccole feste da ballo, voci, risate, complimenti, dolci e fiumi di caffè, di vini e di liquori.

Angela sorrideva a tutti, ma vedeva sfilare