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134 le passioni


— Sarà un uomo, almeno, — disse un giorno ruvidamente a Sebastiano, mentre tu sei rimasto un asino.

Sebastiano si fece livido, non rispose, e forse per la prima volta in vita sua ebbe vergogna del suo stato, pur ripetendo fra sè: ma certi asini valgono più di certi uomini.

Per un po’ pensò di darsi ad una vita sfaccendata, per far capire al padre quanto utile gli era quell’asino, — ma fu un momento. Dopo tutto non era egli, Paolo Velèna, il padrone dei suoi averi? E se riconosceva giusto sprecare il suo denaro più per un figlio che per un altro, che diritto aveva quest’altro di lamentarsi?

Tuttavia Sebastiano si lamentò con la madre che cercò di calmarlo.

— Quest’anno sarà tutto finito, figlio mio, sta buono. Tornato qui, Cesario farà giudizio, vedrai. E ci sarà tanto utile; lo sai bene che occorre un avvocato in casa....

— Sta bene, tutto ciò, mamma; ma almeno per noi ci dovrebbero essere buone parole.

— Sì, ma tu pure, sai....