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le anime oneste 309

argenteo. I papaveri e le margherite mettevano vivide note accese in quel mare bizzarro, e Anna raccolse un mazzetto che si mise nella cintura.

Poi attraversarono i campi di grano e d’orzo, veramente splendidi. Avevano anch’essi dei bagliori argentei, ma le ondate non erano più silenziose. Le spighe baciandosi, incalzandosi, susurravano una dolce canzone. Il sottile fruscio aveva note ridenti, melodiose. Quanti poeti hanno mai ascoltato la poesia cantata dalle spighe ancora verdi sotto il sole di maggio?

Entrando nel bosco, i lembi delicati della veste d’Anna si frustarono un poco, ma ella non se ne accorse punto. Là cominciava un piccolo sentiero, traverso i pascoli.

Gli elci dalle foglie nuove, gli elci in fiore, si chinavano al passaggio di Anna e di Sebastiano.

E il cielo pareva più azzurro, più diafano, guardato attraverso la molle delicatezza delle foglie gialline.

Gli uccelli nascosti cantavano al sole morente.