Pagina:Annalena Bilsini, di Grazia Deledda, Milano, 1927.djvu/165

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so, ecco, non più la donna forte della Bibbia, ma la femminuccia desiderosa d’amore, riviveva in lei. Ma aveva promesso alla Madonnina del portone, di non rimettere più piede fuori del recinto della casa e dei campi, e di non rivedere l’uomo se non in presenza dei parenti.

Egli, del resto, non si faceva più vedere, con tristezza e conforto di lei. Trovandola debole come tante altre donne, egli forse non la stimava più, ella pensava: in fondo però si faceva coraggio, ed il suo istinto religioso le diceva che Dio manda agli uomini le tentazioni per vincerle.

Anche la stagione era tormentata, strana ed insolita come nello scorso inverno. Un vento caldo, sconosciuto nella pianura e nelle valli del Po, inaridiva e succhiava la terra: le spighe si seccavano innanzi tempo; le nuvole, che continuamente correvano per il cielo, verso sera si colorivano come in autunno, con toni scarlatti e pavonazzi minacciosi di altro vento, ed il sole tramontava dietro il fiume, tra frantumi di metallo e brani di porpora, come un re sconfitto.

Poi cominciò a piovere e parve il diluvio universale. I fiumi ed i fossi strariparono: le piantagioni delle patate e dei legumi, travolte e allagate, marcirono.