Pagina:Annalena Bilsini, di Grazia Deledda, Milano, 1927.djvu/233

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convergendo gli occhi come fanno gli uccelli da preda quando vedono un essere sconosciuto; poi si animò, quasi gli sembrasse di aver finalmente trovato chi poteva e voleva aiutarlo a ritrovare Lia.

— È stato nel pomeriggio, fra le cinque e le sette. Perchè? — gridò sobbalzando.

Aveva veduto Baldo morsicarsi il labbro inferiore. — Tu sai qualche cosa, ragazzo?

La madre ebbe un momento di terrore: ma Baldo rispose in modo evasivo.

— Io non so nulla. Penso però che il nostro parroco potrebbe....

— Eh, quando mai non veniva in ballo il sor prevosto? — sghignazzò Pietro: e Bardo rise, piano, piano, ma con una nota ironica che vibrò come il ronzio di una corda stridente.

Senza badare a loro, Baldo proseguiva:

— Potrebbe parlare al popolo, dal pulpito, ed invocare la testimonianza e l’aiuto di tutti. Volete che qualcuno non sappia? Sa, e toccando la sua coscienza lo si può far parlare.

L’uomo s’era rimesso a sedere, con le mani aggrappate al bastone, la testa bassa: Annalena notò che i capelli gli si erano imbiancati.

— Io credo sia morta, — egli disse, di