Pagina:Annalena Bilsini, di Grazia Deledda, Milano, 1927.djvu/94

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erano però confidenze che non lo lasciavano contento, perchè quasi fisiche, fatte di giuochi, di mezze parole, di sberleffi e di carezze, come appunto quelle che si fanno fra di loro le bestie giovani e in amore.

Con Pietro, invece, poteva finalmente parlare, da uomo ad uomo: quindi entrò subito in argomento:

— Oh, non credere che le belle donne siano solo per te. Ne ho una pure io, e fatta di ciccia e di ossa, e non di fantasia come le tue.

— Smortin! — minacciò Pietro di sotto le lenzuola; ma la sua voce era già dolce di sonno, lontana dalla realtà. Eppure egli si rianimò di curiosità quando Bardo pronunziò, assaporandolo con un gusto goloso e carnale, il nome della donna!

— È Piera Maresca.

Anche Pietro si succhiò le labbra.

— Tu non la conosci, — proseguì Bardo, serio e quasi triste. — L’ho incontrata la prima volta quando si veniva qui, sul ponte di chiatte: le si era sgonfiata la bicicletta e mi chiese la pompa della mia. Dopo ci siamo riveduti. È alta come te, con tanti capelli d’oro, la bocca che brucia, e un collo bellissimo. Peccato che sia così mal vestita. Sono povera gente, si capisce. Qual-