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130 Azioni di Generali

nia, ed altri Forti, tenuti da’ nemici. Avendo marciato tutta la notte con celerità, sorprese vicino a quella Città un corpo di nemici, morti, o feriti da dugento. La rigida stagione, che s’avvicinava, impedì quell’assedio. A’ primi di Gennajo del prossimo anno

1658.

M

Orì il General Asfeld. Nella di lui dignità succedette il Conte Montecuccoli, con ordine di passare all’Elettore di Brandeburg, per conchiudere confederazione col medesimo, e recar soccorso al Re Federico di Danimarca, dichiaratosi nemico degli Svezzesi. Fino dall’anno passato Carlo Gustavo, lasciati forti presidj nelle piazze migliori, da lui conquistate in Polonia, aveva abbandonato quel Reame, e trasportata atroce guerra nella Danimarca, dove sperava acquisti più sicuri, e più stabili. Attraversata colle sue truppe la Pomerania, e il Ducato di Mechelburg erasi spinto nella Olsazia, prima che il Re Danese avesse collocata quella Provincia in istato di valida difesa. Colà prese tutte le piazze, s’internò nella Jutlandia, e la conquistò quasi affatto col ricavarne contribuzioni pesanti. Vi rimaneva la piazza di Friderisburg all’Oriente. Il Re Federico l’aveva premunita con cinque mila soldati. Il Generale Svezzese Urangel vi si accostò di notte con le scale, applicate alle mura, né trovando, chi a lui s’opponesse, s’impadronì di quella robustissima Fortezza con la strage del Presidio. La fortuna, che a maraviglia favoriva le imprese di Carlo Gustavo, gli presentò nel cuore dell’inverno inaspettata opportunità, d’impossessarsi di quasi tutto il Reame di Danimarca. Un freddo eccessivo agghiacciò que’ seni di mare, che circondano l’Isole adiacenti di Fionca, Zelanda, ed altre, le quali rimangono separate dal continente. Il Re Svezzese, attento a prevalersi dell’amica sorte, con risoluzione arditissima su quel ponte di ghiaccio trasportò l’esercito, le artiglierie, il bagaglio prima nella Fionca, e in ultimo nella Zelandia, dove s’alza la Capitale del Regno, Copenhagen. Il passaggio s’effettuò quasi sempre di notte per lo spazio in qualche sito di dodici, e più miglia di mare. Mancò talora il ghiaccio, e vi rimasero annegate delle intere Compagnie di soldati. Lo stesso cocchio reale rimase assorbito co’ Cavalli dalle acque.

Dopo aver sottomesse quell’Isole colle Città principali d’esse, e coll’esterminio delle milizie, che vollero opporsi a’ di lui avanzamenti, giunse l’esercito Svezzese ad accamparsi ne’ borghi di Copenhagen. Il Re Federico, la Corte, e il popolo tutto, costernati, e sbalorditi dall’inaspettato assalimento, non seppero trovare altro ripiego per salvarsi, se non di accordare la sottoscrizione d’una pace perniciosissima colla cessione di parecchie provincie al vincitore. Il trattato fu conchiuso nella Città di Roscheld. Dopo di che i due Re si abboccarono, per tan-´