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54 fiore di virtù.

barbiero, e poi si mandò per lo filosofo che gli avea dato la scritta, e da poi non lo lasciò partire da lui.

CAPITOLO XVI.

Della pazzia appropriata al bue salvatico .

Pazzia è contrario vizio della virtù della prudenza. Plato dice, che n’è di molte maniere: è la pazzia continova, come sono coloro che sono palesi matti: si è pazzia a tempo, che viene a certe lunazioni, poi se ne va; e questi si chiamano lunatici: e si è pazzia di maninconia, come quelli a cui manca la mente; e quelli sono di mille modi: e l’ultima si è pazzia in avere poco senno. E questa si è pazzia di quattro maniere: la prima si è a non pensare niente ne’ suoi fatti, ma fargli pure come gli viene nel cuore, nè non guardare in alcuna ragione: la seconda si è a non provvedere alcuna cosa di quello che l’uomo ha a fare, e non pensare quello che gli possa incontrare: la terza si è a essere troppo corrente, e non avere alcuno consiglio ne’ suoi fatti: la quarta si è a indugiare quello ch’egli ha a fare per negligenza e pigrizia di non incominciare, e non perseverare e non finire gli suoi fatti. E si è pazzia in fare cosa che stia male, essendo quanto vuole alta la persona. E puossi assimigliare la pazzia al bue salvatico, il quale naturalmente si ha in odio ogni cosa rossa per natura; sicchè, quando è cacciato, e voglionlo pigliare, si vestono di rosso, e vanno là dove è il