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capitolo xxxi. 87

Cato dice: Fa luogo al tuo maggiore. Jesus Sirac dice: Per la riverenza vengono molte buone grazie. Isidoro dice: Non prosumere di volere pareggiare il tuo maggiore; nè piccolo nè grande non dispregiare. Della virtù della ubbidienza dice il Savio: La mogliera ubbidiente signoreggia il suo marito. Isidoro dice: L’ubbidienza si è scala da giugnere alle cime di tutte le virtudi. Socrate dice: Chi vuoi piacere a tutte le persone, pigli il mantello dell’umiltà e dell’ubbidienza. Della virtù della gratificazione dice Cato: Quando alcuno tuo povero amico ti dà alcun dono, to’ lo piacevolmente, e ricórdati di lodarlo pienamente; ancora ricórdati di lodare il beneficio che t’è fatto, in pubblico. Galieno dice: Chi fedelmente serve si è degno di gran merito. Alessandro dice: Dal nobile cuore viene ricordarsi de’ servigj e dimenticare le ’ngiurie. Della virtù della umiltà si legge nelle Storie Romane, che quando alcuno fosse stato mandato per gli senatori di Roma in alcuna parte a combattere, e s’egli tornava con vittoria, gli Romani gli faceano tre onori e tre disonori: il primo si era, che tutto il popolo di Roma gli andava incontro di fuori della città: il secondo si era, ch’egli si era messo in sur uno carro, ch’era menato da quattro cavalli bianchi, e tutto il popolo gli andava d’intorno al carro insino al Campidoglio, e ivi lo metteano: il terzo e ultimo onore si era, che tutti gli prigionieri ch’egli avea conquistati, si gli veniano alla coda del carro. E ’l primo disonore che’ Romani faceano a costui si era, che gli