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Taddiceddu, dim. di taddu: costolina.

Taddu. s. m. La parte più dura che è in mezzo alle foglie come quelle del cavolo, della lattuga e simili: còstola. || Per pidicuddu V. || essiri un taddu di giuda, esser di perfetta sanità: esser sano come una lasca.

Tadduni. accr. di taddu: costolone. Per taccuni V. || a pezzi e a tadduni, posto avv., interrottamente, a pezzi, a riprese: a pezzi ed a bocconi.

Taddutu. V. taddarutu.

Tadduzzu. V. taddiceddu.

Tafanàriu. s. f. Voce scherzevole per dire culo: tafanàrio.

Tàfara. s. f. Quella parte della bilancia dove si pongono le cose da pesare: piattello, guscio, coppa. L’origine dev’essere analoga a quella della voce italiana tafferìa: vassoio. || Detto coperto o metaforico: bottata, fardata. || V. botta al § 13. || tafara, tafaruni e pizzinnongulu, giuoco anticamente usato dai ragazzi.

Tafarata. s. f. Quanto cape una tafara.

Tafaredda. dim. di tafara.

Tafariari. v. a. Bastonare, percuotere: zombare. || tafariariccilla. V. sunariccilli.

Tafariu. V. coffa.

Tafaruni. V. tavuluni vinizianu. || Per ignorante, rozzo (Mal.).

Taffi. avv. Subito (Mal.). || V. tàffiti.

Taffiari. v. intr. Mangiar bene e ingordamente: taffiare, sboffiare. || Per tafariari (Mal.).

Taffità. s. f. Tela di seta leggerissima e arrendevole: taffettà. || Quella sorta di sparadrappo usato a tappare le piccole ferite: taffettà d’Inghilterra.

Tàffiti. Voce onomatopeica con cui si vuol esprimere il suono di percossa: pànfete; o cosa fatta presto: tàffite, tiffe taffe.

Tàffiu. s. m. Banchetto dove si mangia bene: tàffio.

Taffu. V. toffu.

Taffuni. V. timpuni. || Uomo grosso: tonfacchiotto.

Tagagnu. (Mal.) V. taccagnu.

Tàgali. V. dàgali.

Tagghi. s. f. pl. Ordine di carrucole congegnate per alzare o trasportar pesi grandi: taglie (pl.).

Tàgghia. s. f. Legnetto o pezzo di ferula in cui si fanno certi segni per riprova e memoria di coloro che dànno e di coloro che ricevono roba, poi si divide per lo lungo in due pezzi che si portano alle parti contraenti uno per ciascuna: tacca, taglia. || La grandezza, la figura della persona: taglio (Taglia, è registrata dal Fanf. e non approvata dal Tomm.). || di mezza tagghia, di mezzana statura di mezzana dottrina o altro: di mezza taglia (Fanfani); di mezzana condizione: di mezza taglia, di bassa mano. || Per tagghiuni. || La porzione di checchessia che i collegati convengono di dare nel far la lega: taglia. || Strumento meccanico V. tagghi: taglia. || rumpiri li tagghi, pareggiare, aggiustare i conti: saldar la ragione.

Tagghiabbili. add. Che si può tagliare, atto a tagliarsi senza che si stritoli o vada in minuzzoli: tagliabile.

Tagghiacapiddi. s. m. Arnese da tagliar capelli, colui che li taglia.

Tagghialigna. s. m. f. Colui che con accetta atterra alberi per farne legna: taglialegna.

Tagghiamari. s. m. T. mar. La parte arcata di sotto dello sprone di una nave: tagliamare.

Tagghiamentu. s. m. Il tagliare: tagliamento.

Tagghiareddu, Tagghiarella. V. tagghiarina al § 2.

Tagghiari. v. a. Dividere, separare con istrumento da taglio: tagliare. || L’operare del sarto allorchè stacca dalla pezza il panno, e lo divide secondo l’arte e il modello: tagliare. Onde si dice, secunnu è lu pannu si tagghia, fig. adattarsi al bisogno: tagliare secondo il panno. || Per sim. separare, segregare: tagliare. || Far notomia di cadaveri: tagliare. || Finire: tagliare. || In alcuni giuochi dicesi di colui che ha le carte in mano e le spoglia: tagliare. || Scalcare, dividere la carne a tavola: tagliare. || – a pezzi, uccidere: tagliar a pezzi. || – lu discursu, troncarlo: tagliar il discorso. || – li palori ’m mucca, interrompere altrui il favellare: tagliar le parole in bocca. || – lu cappottu o tagghiari e scusiri ad unu o simili, sparlar di chi è assente: tagliar le calze o il giubbone. || – la strata, impedire la via del ritorno: tagliare la strada. || – l’aria: trebbiare. || – lu varrili, allargar i cerchi del barile da sardelle per cavarle più agevolmente. || – grassu, scialacquare, sciupare. || – l’api, raccorre il miele dall’arnie. || tagghia ch’è rrussu, fig. strage, tolta la figura da’ poponi che fatti rossi si tagliano (Fanf. Voc. d. u. Tosc.): taglia, taglia che gli è rosso! dicon i cocomerai per allettar la gente: met. poi dicesi quando sentiamo che la tirano giù a refe doppio contro una persona che non sia presente... || fari tagghia ch’è russu: menar a tondo la mazza. || tagghiarisi, il rompersi che fanno i drappi in sulle pieghe per isciupìo: ricidersi (Tagghiare anco nel contado Fiorentino. Nerucci).

Tagghiarina. s. f. Usasi per lo più in pl. Sorta di pasta spianata e tagliata a strette striscioline: bavette, tagliarini, gliolini. || Striscia che sulle maniche delle divise de’ sotto ufficiali stanno come distintivi del grado: galloni.

Tagghiarinata. s. f. Una pappata di tagliarini.

Tagghiarinedda. dim. di tagghiarina: bavettine. || Galloncini.

Tagghiata. s f. Tagliamento: tagliata.

Tagghiatedda. s. f. Per lo più in pl. Sorta di pasta minutamente tagliuzzata, simile al semolino: tagliatelli. || dim. di tagghiata. || Per lasagnedda V.

Tagghiatina. Lo stesso che tagghiata V. || In pl. sterpi tagliati, o legname minuto da far fuoco: stipa.

Tagghiatizzu. add. Mezzo tagliato. || Dicesi pure la vite tagliata nel legno vecchio perchè si rinnovi: saeppolata. Onde fari la viti a tagghiatizzu: saeppolare.

Tagghiatu. add. da tagghiari: tagliato. || Amputato: tagliato. || ben tagghiatu, proporzionato del corpo: ben tagliato. || essiri tagghiatu a una cosa, esserci atto, aver natura da ciò: essere tagliato a una cosa.

Tagghiatura. s. f. L’atto e il modo di tagliare: tagliatura. || fem. di tagghiaturi.