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UTR — 1068 — VAC


Utopìa. s. f. Pensiero, idea non facile ad effettuarsi, luogo immaginario: utopìa.

Utra. V. utru. || T. zool. Specie di mustela o pozzuola: lontra. V. lutra.

Utriceddu. dim. di utru: otrello, utricello, otricello.

Utru. s. m. Pelle intera di capra, pecora o simile, per tenervi entro olio e per altro uso: otre, otro, utre. || Contrazione di uteru V. || sfunnari l’utru, sfondar la pancia.

’Utta. Aferesi di gutta.

Uttantina. V. ottantina.

Uttantinu. add. Dicesi di certi chiodi di cui ce ne voglion ottanta a formar una unità di misura.

Uttata. V. ottata.

Uttibili. add. Che giova: giovevole. V. ùtili.

Uttina. s. f. Un numero di otto.

Uttuli. V. utili (A. V. ital. utole). || fari uttuli, giovare: far pro, far logo (Lori).

Uttuliarisi. v. intr. pers. Profittarsi: giovarsi, trar vantaggio da...

Uttùviri. V. ottubbri.

Uttuni. V. ottuni.

Uv. Così a Piazza per ovu V.

Uva. Così più italiamente in alcuni paesi dicono per racina.

Uvaru. s. m. Chi vende uova: ovajo, e fem. ovaja.

Uvera. s. f. Calicetto dove si mette l’uovo cotto da bere per portarlo a tavola: uovarolo.

Uvi. avv. Dove, ove.

Uviceddu. (pl. anco uvicedda) dim. di ovu: ovino vezzeggiativo, ovuccio diminutivo che spregia e attenua, ovino e ovicmo uovo d’uccellino. ma uovo piccolo di gallina non si direbbe ovicino (Tomm. D.).

Uvula, V. ugula (Mal.).

Uzzalora. V. azzalora.

Uzziari. V. ozziari. || Aggirarsi.

Uzzieddu. dim. di ozziu.

Uzziteddu. V. guzziteddu.

Uzziusu. V. ozziusu e simili.

’Uzzu, Aferesi di guzzu.

V.

V. Ventunesima lettera dell’alfabeto, sedicesima delle consonanti, affine alla b: v. || Nell’antica ortografia va spesso scambiata colla u. || Preceduta da qualche segnacaso o preposizione si muta in b, p. e. a banedda per a vanedda. Così anche quando è preceduta da s, p. e., sbinari per svinari. E quando è preceduta dalla preposizione in cambiasi in m, e così in m fa cambiare la precedente n, p. e. ’m mucca per ’n vucca. || Quando in mezzo alle parole dev’esser doppia, spesso si muta in due bb, p. e. abbidirisi per avvidirisi.

Va. Ripieno nelle esclamazioni p. e. sicuru va: sicuro gua’ (gua’ sarebbe apocope di guarda!). || Per su, orsù e simili: via. || Modo di eccitare: suvvia, animo! Ovvero: va’, ba’. Onde dice il Lori nella Mea: va’, ti vo donare un vezzo Se tu fa’ ’n antro burchio (figliolo) al tuo marito! || va va, subito, subito: via via. || Grido di alcuno quando è minacciato o è inquietato. || Per ammonire altrui, p. e., va, ma chi su’ cosi chisti!: andiamo, ma che le son cose queste! || A mostrare incredulità o dubbio misto a meraviglia, p. e. sai che i nostri son entrati in Roma, altri risponde: che! bah! andiamo! || Modo anco di esortare: andiamo, via.

Vacabbunnu. V. vagabbunnu e derivati.

Vacantarìa. s. f. Mancanza di materia: vacuità. || Superfluità, vanità: vacanteria. || Trascuraggine, disattenzione.

Vacanti. s. m. Il vano, la concavità: voto (o larga), vuoto. || ’ntra chinu e vacanti, posto avv. presso a poco, considerato tutto insieme: sottosopra, suppergiù. || vacanti chinu, dicesi nel valutare, vuoto per pieno. || ’n vacanti, invano: a voto.

Vacanti. add. Che vaca, che è senza possessore: vacante. || Privo, mancante: vacante, voto. || Disoccupato: vacante. || Contrario di pieno: voto (o larga). || Detto di bestia vale strippa V. E vale anche senza soma, non caricato: voto. || panza vacanti, digiuno: corpo voto. E arristari cu li manu vacanti, non aver ottenuto o guadagnato nulla: restare colle mani vuote o piene di vento. || testa vacanti, senza istruzione e giudizio: zucca vota. Può dirsi pure per stranuttatu V. || ’n vacanti, senza prò: indarno, invano. Significa anche: in fallo, in disagio. || corpu ’n vacanti, non dato in pieno: colpo scarso. || casa vacanti, vuota, da appigionarsi: spigionata. || Per galibbu V. || iri ’n vacanti, quando il contadino nello andar buttando il seme non ne ha buttato ancora nel pezzo dove non avea seminato. || tra chinu e vacanti, tutto computato il più e il meno: l’un per l’altro, di rimbuono (quest’ultima però è frase poco usata).

Vacantizzu, Vacantorvu. add. Alquanto voto.

Vacanza, Vacànzia. s. f. Il vacare: vacanza. || Quel tempo in cui nella scuola non v’è lezione: vacanza. || Intermissione, riposo: vacanza.

Vacanziari. V. gianguliari. || V. vacari. || Dimenare.

Vacanzita. V. vocanzita.

Vacari. v. intr. Rimanere i benefizi ecclesiastici, o altre cariche, senza successore: vacare. || Esser libero di faccende: vacare. || Mancare, finire: vacare. || Il dimorare di un agente del potere in un luogo a spese del debitore, cui va a costrignere. P. pass. vacatu: vacato.

Vacavegna. V. vocavegna.

Vacaveni. s. m. Confusione di gente che va o viene, l’andar e il tornare: viavai (Rau).

Vacazziari. V. vacanziari (An. M.).

Vacazzioni. s. f. Il vacare: vacazione.

Vacca. s. f. La femmina del bue: vacca. È anche un pesce del genere delle razze, di verun pregio: ferraccia, pesce vacca. || stari quantu ’na vacca, dicesi di donna pingue. || Quella destinata a dar latte e butirro: mucca. || jocu di la vacca, V. anca ed ancona. || Prov. vacca grossa fa viteddu magru, vacca grossa fa vi-