Pagina:Antonino Traina - Nuovo vocabolario siciliano-italiano.pdf/137

Da Wikisource.
BAs — 119 — BEC


Bennari. V. abbinnari.

Ben-natu. add. Nato di buona stirpe: bennato. || Onesto, benefico: bennato.

Benservita. s. f. Scritto che si dà altrui per attestare com’egli abbia ben servito: benservito.

Bensì. posto avv. Modo affermativo: bensì, sì bene.

Bentinutu. add. Dicesi di checchessia ben custodito, conservato: bentenuto.

Bentruvatu. s. m. Bentrovato.

Benturnatu. s. m. Il buon ritorno, ed è aggiunto con cui si saluta colui che ha fatto ritorno: bentornato.

Benuni. avv. accr. di beni: benone.

Benvinuta. s. f. Salutazione che si dà all’arrivo, dari o fari la binvinuta: dar il benvenuto.

Benvinutu. s. m. Benvenuto.

Benvistu. add. Accetto, gradito: benvisto.

Benvistutu o Benquasatu. Si dice di persona mediocremente agiata, cui non manchino certi comodi di vita: benvestito.

Benvuliri. s. m. Benevolenza: benvolere. || pigghiari a benvuliri, spiegar benevolenza e patrocinio per taluno: volergli bene.

Benvulutu. add. Amato: benvoluto.

Bèrberi. s. m. T. bot. Pianta che ha i fiori in racemi, alle ascelle i pungiglioni in forma di stipula, con tre o più punte, le foglie cigliate, seghettate: berbero, crespino, spina acida, berberi ordinarii. Berberis vulgaris L.

Berbina. V. verbena.

Bergamottu. s. m. T. bot. Pianta che ha il pomo carnoso diviso in molti spazii ripieni di corpi sugosi, le foglie articolate col picciuolo, i picciuoli lineari: bergamotto, cedrato. Citrus medica L. || È add. di una sorta di pera morbida e saporosa: bergamotta. Pirus communis L.

Berillu. s. m. Spezie di rubino o zaffiro diversamente colorato, oggidì gemma simile al cristallo: berillo.

Berlina. s. f. Sorta di castigo che si dava a’ malfattori con esporli al pubblico in luogo che pur si chiamava: berlina. || mettiri a la berlina, schernire pubblicamente: metter alla berlina. || È pure nome di un giuoco che si fa per le veglie: berlina.

Berlingottu. s. m. Specie di carrozza.

Berlinu. s. m. Color ceruleo, venutoci da Berlino.

Berniscu. add. Giocoso, faceto, dicesi della poesia. Da Berni che lo seppe usare: bernesco.

Bersagghiari e Bersagliari. v. a. Trarre come a bersaglio, non dar pace: bersagliare.

Bersagghieri e Bersagghieri. s. m. Specie di soldati che si spiccan in drappelli, armati più alla leggiera: bersagliere.

Bersàgghiu e Bersàgliu. s. m. Segno ove i moschettieri ecc. dirizzano la mira per esercitarsi ad imberciare: bersaglio.

Bersò. s. m. Quell’arco che formasi curvando a bella posta i rami degli alberi messi a filari, sotto cui si ha comodo di ripararsi dal sole ecc: cupoletta, pergolato, cupola da giardini. (Fanf. Casa Fior. ecc.) || Così francescamente chiamasi la naca V. (Fr. berceau).

Berta. V. panza.

Berzuali. s. m. Calce carbonata pisolitica, è bianco-giallastra. || Concrezione che si forma nelle vie digestive degli animali ruminanti: belzuar, bezzoarre.

Berzuinu. V. belzuinu.

Bestèmia. s. f. Parola profferita contro Dio: bestemmia.

Bestemiamentu. s. m. Bestemmiamento.

Bestemiari. v. intr. Dir bestemmie: bestemmiare. P. pass. bestemiatu: bestemmiato.

Bestemiaturazzu. pegg. di bestemiaturi: bestemmiatoraccio.

Bestemiaturi –tura –trici. verb. Chi o che bestemmia: bestemmiatore –trice.

Bestia. s. f. Nome generico di tutti gli animali bruti, non insetti: bestia. || Met. Uomo ignorante: bestia. || senza nè asinu nè bestia: insensatamente, e anco: villanamente. || cu’ bestia va a Roma, bestia ritorna: chi asino nasce, asino muore.

Bestiali. add. Simile a bestia: bestiale. || Grande smisurato; oltre nostro uso: bestiale. || a la bestiali, modo avv.: alla bestiale, bestialmente, come farebbe una bestia. Sup. bestialissimu: bestialissimo.

Bestialissimamenti. avv. sup. Bestialissimamente.

Bestialità e Bestialitati. s. f. Astratto di bestia: bestialità, bestialitade, bestialitate. || Cosa di niun momento: bazzecola, bagattella. || Il peccato di chi si congiunge carnalmente con bestie: bestialità.

Bestialmenti. avv. Con bestialità, a mo’ di bestia: bestialmente.

Bestiamaru. s. m. Colui che ha cura del bestiame: bestiajo, buttero, mandriano, armentario.

Bestiami. s. m. Moltitudine di bestie, ma intendesi delle domestiche: bestiame. || – grossu: bestiame grosso, il vaccino. || – minutu: bestiame minuto, il pecorino. || – porcinu: bestiame porcino, bestie porcine, bime.

Bestiazza. V. bistiazza.

Bestiuni. e il suo pegg. V. bistiuni.

Betta la nevula nella frase: jiri comu Betta la nevula; andar gingillando, oziando: andar giostroni, bighellonare.

Betònica. V. bittonica.

Biacca. s. f. Materia bianca cavata dal piombo, che serve per colore ai pittori, ed ai medici per empiastri: biacca.

Biada. s. f. Tutte le semente come grano, orzo, ecc. ancor in erba: biada. Ne’ proverbi siciliani ricorre sovente questa voce. V. in abbadari.

Bianca Russina. V. branca-ursina.

Biancaredda. s. f. T. mar. Ognuno de’ tre corti cavi, fermati da un capo a ciascuna base, riuniti dall’altro capo, e annodati alla balcina, perchè il tirar di questa non faccia forza in un punto solo della cascata della vela: brancarella. (Car. Voc. Met.).

Biancarìa. s. f. Ogni sorta di pannolino di color bianco: biancheria. || – lorda: biancheria sporca, sudicia. || – netta: biancheria di bucato.

Biancastru. add. Che tende al bianco: biancastro.

Biancazzu. accr. di biancu: biancaccio, biancastrone.

Bianchettu. s. m. Color da passar in viso: belletto. || V. biacca.

Bianchiari. V. abbianchïari e derivati.

Bianchiceddu. V. bianculiddu.

Bianchignu. add. Che dà al bianco: biancagno, biancastro.