Questa pagina è stata trascritta e formattata, ma deve essere riletta. |
CAP | — 156 — | CAP |
zia che si fa per assicurare l’adempimento del mercato: arra, caparra. || Fig. Pegno o prova di sicurezza per l’adempimento di checchessia: caparra. || Per mariuolo, figuro.
Caparredda, Caparrina. s. f. dim. di caparra: piccola caparra.
Caparru. V. caparra. || ti vogghiu dari un caparru, è una minaccia e talora giocosa.
Caparrunazzu. s. m. pegg. di caparruni: furfantaccio.
Caparruneddu. s. m. dim. di caparruni: furfantello.
Caparruni. s. m. Persona di mal’affare: furfante, birbante. || Chi lascia giacer altrui disonestamente nel proprio talamo: becco. || Cappa contadinesca: capperone.
Capazza. indecl. nun capiri, ’un sentiri, nun sapiri ’na capazza, non capire ecc. alcuna cosa: non capire, non sentire, non saper buccicata, una maledetta, una malandrina.
Capiari. v. a. Separare da una massa alcuni oggetti: scerre, sceverare. || Collocare i libri o altri oggetti uno per un verso e l’altro per un altro, dovendosi far un mazzo, perchè non vengan tutti i dossi, o le parti più grosse, tutte da una parte.
Capibbili. add. Che si può capire: capevole, comprensibile. Sup. capibbilissimu: comprensibilissimo.
Capicchiu. s. m. La punta della mammella onde esce il latte: capezzolo.
Capicciola. s. f. Filato di seta stracciata: filaticcio. || Materia grossa e liscosa che si trae dalla prima pettinatura del lino: capecchio.
Capiceddu. s. m. dim. di capu, nel senso di fune T. mar. Cavetto. || Piccolo capo, capitolo: capetto, capitolino. || Capo della matassa, piccolo bandolo.
Capicollu. V. capucollu (An. Cat.).
Capiddaru. add. Colore simile al castagno, così detto perchè i capelli hanno spesso tal colore: capellino. || V. capillanti.
Capiddati. pigghiarisi a capiddati: pigliarsi pei capelli, accapigliarsi. || fari a capiddati (Meli): far a’ capelli, accapigliarsi.
Capiddatura. s. f. La qualità della capelliera (Tomm.): capigliatura, capellatura.
Capiddazzu. s. m. pegg. di capiddu: capellaccio.
Capiddera. s. f. La foltezza, lunghezza della capigliatura (Tomm.): capelliera.
Capiddicchiu. V. capidduzzu.
Capiddu. s. m. Pelo del capo umano: capello. || pigghiarisi pri li capiddi, azzuffarsi: pigliarsi pei capelli. || farisi lu cori quantu un filu di capiddu, smarrirsi: farsi il cuore quanto un chicco di panico. || mittirisi li manu a li capiddi, modo prop. non sapere come uscire da un imbarazzo, confondersi dei molti affari: avvilirsi, confondersi. E per racconciare con fatica gli altrui errori, cercar di ridurre in buono stato una casa guasta: ripescar le secchie. || arrizzarisi li capiddi, effetto di spavento, od orrore: arricciartisi i capelli, i crini. || nun jiricci un capiddu a versu, esser sommamente agitato, e smarrito per turbamento di animo, o per qualche affanno o disgusto: darsi pena, tribolarsi. E anco nel senso di: andargli tutto male. || gudirisi lu capiddu di la testa, modo prov. aver la pienezza d’ogni contento: viver felice o nella bambagia. || Tutti i capelli del capo insieme: capellatura. || capiddi di lu furmentu d’innia: pannocchia. || Prot. ogni capiddu addiventa un travu: ogni capello diventa un trave, quando per piccole cose si fa gran puzzo. || – sfusi: sciolti. || teniri pr’un filu di capiddu, modo prov. per dire che tien per poco: tener a un fil di seta, star sui trampoli. || veniri a li capiddi: venir alle prese. || fari una cosa tirata pi li capiddi: far una cosa tirata pei capelli, indotto per forza. || – d’ancilu, radice di scorzoniera candita, o pezzi di zucca tagliati a cilindro e confettati: candito. || Sorta di pasta fina di minestra: capellini. || – di la maddalena. T. bot. Pianta che ha le foglie reniformi, con cinque lobi; i fusti pendenti; i fiori solitari con coda: cimbalaria, erba piattella. Antirrhinum cymbalaria L.
Capiddutu. add. Chi ha molti capelli: capelluto.
Capiddu-vènniru. s. m. T. bot. Pianta medicinale che nasce nei luoghi ombrosi ed umidi. È molto pettorale e diuretica, e se ne fanno sciroppi: capelvenere. Adianthum, Capillus Veneris L.
Capidduzzu. s. m. dim. o vezz. di capiddu: capellino.
Capienza. s. f. Capacità, attezza a contenere.
Capifuscu. V. capufuscu.
Capillanti. s. m. e f. Chi lavora in capelli: parrucchiere –era.
Capillari. add. Simile a capello: capillare. || vini capillari, quelle picciolissime: vene capellari. || tubi capillari, quei tubi di vetro più che si può piccoli: tubi capillari.
Capillu. V. capiddu. Così in alcuni luoghi.
Capimentu. s. m. Il capire: capimento. || Sufficienza, bastevolezza. || Abbondanza. || Destro. || nun aviri capimentu: non avere occasione.
Càpiri. v. intr. Aver luogo sufficiente, entrare: càpere, capire. || nun capiri ntra li robbi: esser più che contento, non capire in sè stesso nella pelle. || nun capiricci mancu n’agugghia, dicesi di una folla grande: non ci capirebbe un chicco di panico. || io nta sta cosa nun ci capu, non vi ho parte o colpa. || ora chi cci capi, o chi cci capia stu scoppu? stu bugghiolu? specie di riprensione a chi abbia stranamente fallato: com’entrare o come calzare tal pecoraggine, tale scerpellone. || sta cosa a mia nun mi po’ capiri: tal cosa non mi ci entra, non so intenderla. P. pass. caputu: capito.
Capìri. v. a. e intr. Comprendere coll’intelletto: capire. || Giudicare, portar sentenza p. e. questo mi cape o non mi cape nell’animo, nel giudizio. || Capacitarsi. P. pass. capitu e caputu: capito.
Capistratura. (Scob.) Azione degna di capestro: capestreria.
Capistreddu. s. m. dim. di capistru: capestrello.
Capìstru. s. m. Fune con cui si legano gli animali, laccio da strozzare: capestro.
Capitaleddu. s. m. dim. di capitali: piccolo capitale.
Capitali. s. m. La sorte principale, il fondo, quella quantità di danaro che s’investe: capitale. || Valsente. || Metropoli di un regno o provincia: capitale (voce d’uso). || fari capitali, fare stima, far cont o: aver a capitale .