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CRO — 241 — CRU

l’animale dentro: conchiglia. Chama L. || Anco quelle fossili che trovansi nelle viscere della terra: conchiglia. || – di s. Japicu, specie di conchiglia bivalve scanalata, di cui i pellegrini adornano il loro cappello e il sarrocchino: cappa santa o di S. Giacomo. || met. Meli l’usò per innamorata: dama, amante. || Per sim. persona magra, grinzosa: scarna, stecchita. || aviri li crocchiuli, essere decrepito, poichè la pelle diventa quasi scagliosa. || sunari li crocchiuli, dar la baja ad alcuno: dar la quadra, sonar le nacchere o le tabelle. || Per zolla. || Per crucchiuluni di pani V.

Croccu. s. m. Strumento per lo più di ferro, adunco per uso di aggrappare: uncino, rampino, raffio, crocco. || manu a croccu, quelle dei ladri: mani a uncino. E aviri li mani a croccu, rubar segretamente: esser delle mani, ass. || Nelle tonnare è quel gancio di ferro inastato con cui si ammazzano e si tiran i tonni nel palischermo: crocco. E generalmente in marineria ogni strumento a uso di afferrare: uncino, gancio, crocco. || lu croccu di la carni, arnese di ferro con molti uncini attorno ad uso di appendervi carne: appiccatojo, appicagnolo. || Rametto secco a forma di angolo, di cui un lato è attaccato al paniere, e coll’altro si appende agli alberi per comodo di riporre i frutti nell’atto di coglierli: ranfione. || Uno strumento per abbrancare qual cosa sott’acqua o sollevar dal fondo una àncora ed una gomena: rampone, rampicone. || sta cosa è appizzata a lu croccu, dicesi proverbialmente di un provvedimento, una concessione, un assenso facile ad aversi: essere nel carniere. || Arnese per tirar la roba da entro il tamburlano: forchetto. || a croccu, posto avv., torto in punta: adunco, a uncino. || croccu masculinu, uomo tristo: figuro. E vale anche: cattivo pagatore. || appizzari lu croccu ad unu, cogliere l’occasione d’incolparlo: attaccar il ferro addosso a uno. || essiri un croccu, malsano, tutto rattrappito.

Crollu. s. m. Tracollo, danno: crollo. || dari l’ultimu crollu, andare in rovina: dar l’ultimo crollo.

Croma. s. f. T. mus. Nota musicale di otto a battuta: croma.

Crònaca, Crònica. s. f. Storia che procede secondo l’ordine de’ tempi e narrata alla semplice: cronaca, cronica.

Cronichista. s. m. Scrittore di cronache: cronichista, cronista.

Crònicu. add. Aggiunto di male lungo, opposto all’acuto ch’è veloce e precipitoso: cronico.

Cronista. V. cronichista.

Cronologgìa. s. f. Ordine e dottrina de’ tempi: cronologia.

Cronologgicamenti. avv. In modo cronologico: cronologicamente.

Cronologgista. s. m. Chi sa o professa cronologia: cronologista.

Cronòmetru. s. m. Strumento che serve a misurar il tempo; e per eccellenza dicesi di orologio esatto: cronometro.

Cropa. s. f. Fastello di spine: manata di spine. || Legatura usata dai mulattieri: legatura a rete.

Cròpanu. V. abbìtu (albero).

Crovu. V. corvu.

Crozza. s. f. La parte superiore del capo: cranio || La sola cassa ossea del cranio spoglia di pelle: teschio. || Pietra tondeggiante di cui la superficie sia senza terra: macigno. || – munnata, dicesi d’un calvo: zuccone. || Sorta di misura V. carozzu. || Bastone alto alla spalla d’uomo, con in cima confitto un pezzo di legno traversalmente, serve per appoggiarvisi gli zoppi adatiandolo alla loro ascella: gruccia. || Bastoncino alto circa m. 0,50 con in cima confitto un legno per appendere le vesti nel ferro del guardaroba: gruccia. || jiri cu li crozzi, adagio, pianamente: a rilento. || arrivari cu li crozzi, fig., a grande stento. || Per dispregio a femmina vile: berghinelluzza, scrofa. || Misura con cui il mugnaio piglia parte della roba macinata per sua mercede: bozzolo.

Crua. V. grua.

Cruàcchiu. V. curvacchiu.

Cruàtta. V. cuvarta. || fari cruàtti V. fari badagghi.

Crucchè. s. m. sing. e pl. Specie di polpettine gentili fatte o di riso o di patate o altro: crocchette, crocchettine.

Crucchera. s. f. Pezzo di ferro a cui son attaccati uno o più uncini.

Crucchettu. s. m. Da croccu. Coppia di strumenti di fil di ferro o rame doppio, l’uno detto masculino adunco da un capo e l’altro capo in due piegature simili al calcagno delle forbici: ganghero, gangherello, crocchetto; l’altro detto fimmininu simile al precedente salvo che invece dell’un capo uncinato è aperto a ucchiello: gangherella, femminello.

Crucchïari. v. intr. Rubare, portar via: grancire, uncicare, colleppolare.

Crucchiceddu, Crucchiteddu. s. m. dim. di croccu: uncinetto, raffietto.

Crucchitteddu. s. m. dim. di crucchettu: gangherino, gangherello piccolo. Può dirsi masculinu e fimmininu come crucchettu.

Crucchittu. V. crucchettu.

Crucchiulidda. s. f. dim. di cròcchiula: conchiglietta, nicchiolino. || fig. Vecchietta sparutina: vecchicciuola. E in cattivo senso: sgualdrinella.

Crucchiuluneddu. s. m. dim. di crucchiuluni: nicchietto. || Rosicchiolo.

Crucchiuluni. s. m. accr. di crocchiula: nicchione. || – di pani, pezzetto di pane o altro indurito o risecchito: rosicchio, seccherello.

Crucchiulusu. add. Di animale o cosa squamosa.

Crucera. s. f. t. art. Qualsivoglia attraversamento di legno, ferro, ecc. a foggia di croce: crociera. || T. arch. Volta sulle seste acute con gli spigoli ossia costole da rilievo: volta a crociera. || T. astr. Costellazione australe formata da 4 stelle: crociera. || T. mar. Pezzo di legno quadro o tondo inchiodato a traverso de’ mascellai del castello verso prua: crociera. || Paraggio dove uno o più bastimenti da guerra incrociano il mare: crociera. || mittirisi in crucera: mettersi in crociera. || – di l’animulu: crociera dell’arcolaio (An. Cat.). || Luogo dove si attraversan le strade: crocicchio. || V. crucitta.

Crucetta. s. f. dim. di cruci: crocetta. || Gioiello fatto a croce che portasi dalle donne appeso al collo per ornamento: croce. || Quelle de’ cava-