Pagina:Antonino Traina - Nuovo vocabolario siciliano-italiano.pdf/265

Da Wikisource.
CUC — 247 — CUD

o variamente listata: zucca a cedrato. Cucurbita verrucosa L. || – virmiciddara, molto simile a’ poponi, un po’ allungata, con corteccia marmorizzata. || – di ciàuru, il frutto è quanto una arancia: falsa coloquintida. Pepo rotundus aurantii forma L. || cucuzzi pri natari: notajuole. || sarvarisi senza cucuzzi, scampar da un pericolo senza bisogno di aiuto: uscir d’un fondo senza zucca. || – a pirettu, ha il suo frutto più piccolo delle false coloquintide, di guscio grosso e solido, la pelle di un verde bruno qualche volta segnata di liste e di macchiette bianche: zucca a peretta. Cucurbita ovifera L. || ortu di cucuzzi, campo seminato di zucche: zuccajo. || cònzala comu voi sempri è cucuzza, prov. ch’esprime la scipitezza di alcuna vivanda comunque la si condisca: gira e rigira gli è sempre il medesimo; o rigirala come vuoi, che tanto la messa torna a mattutino (Guerrazzi). Usasi anco nel morale. || Per sim. il popone insipido. || cucuzzi marini! modo di negare o dubitare alquanto scortesemente: zucche fritte! zucche marine! || testa di cucuzza, uomo vano che non sa il fatto suo: zucca vota. || scippari la cucuzza, tagliare il capo ad uno: far saltare la coccola o la cipolla. || Prov. testa chi nun parra si chiama cucuzza, non si deve dissimulare o fingere ignoranza, in cose dove si deve interloquire: un capo senza lingua a zucca s’assomiglia. || – sarvaggia V. brionia. || Colui che prezzolato fa la spia: delatore. || cucuzza e cucuzzuni per cuzzuluni V. e per cozzu V. || – ciascalora. Cucurbita lagenaria major. || – ’mbutaria. Cucurbita lagenaria minor. || manciarisi la cucuzza fig. riferire i fatti altrui: far la marachella, mangiare spinacci freschi.

Cucuzzaru. s. m. Chi vende zucche. || Chi ridice volentieri i fatti altrui: rinvesciardo, sfringuellante.

Cucuzzata. s. f. Zucca affettata messa in giulebbe, e poscia ridotta a figura d’un tegolo: zucca candita.

Cucuzzazza. s. f. pegg. di cucuzza: zuccaccia (parmi d’uso). || – sarvaggia. Bryonia dioica.

Cucuzzedda. s. f. dim. di cucuzza: zucchetta. || Per cucuddu V. || Invoglio del seme di moltissime piante: pericarpio. || Gomitolo dove si chiude il baco filugello facendo la seta: bozzolo.

Cucuzzuna, Cucuzzuni. s. accr. di cucuzza: zuccone. || Testa senza peli: zuccamonda, zuccone. || Per cozzu o cuzzuluni o cuzzuluni V. || Per sergozzone.

Cuda. s. f. Parte deretana dell’animale in prolungamento della colonna vertebrale: coda. || Lo strascico degli abiti lunghi: coda. || T. mil. L’ultima parte dietro dello esercito: coda. || Per fine: coda. || – di sunettu, que’ versi dopo i 14 del sonetto: coda del sonetto. || Quella parte di capelli avvolti e cascanti dietro, che portavasi dagli antichi: coda. || – di l’occhiu, l’estrema parte dell’occhio alla tempia: coda dell’occhio. || taliari cu la cuda di l’occhiu, guardar sott’occhio furtivamente: far l’occhio del porco. || La parte ultima e dietro di checchessia: coda, codazzo. || Quello irraggiamento nelle comete: coda delle comete. || – di la stidda, quella strisciolina lunga appiccata all’aquilone: strascico o coda dell’aquilone. || T. art. Qualunque parte di lavoro o materiale come appendice di esso, o parte del tutto: coda, codetta. || aviri la cuda arsa, modo prov., fig. essere scottato d’una cosa o essere costata molto: lasciar il o del pelo in una cosa. || Prov. mittirisi la cuda ’mmenzu li gammi, o jirisinni cu la cuda ’tra li gammi, esprime l’abbassamento di morale per gran paura o per convinzione del proprio torto: cacciarsi la coda fra le gambe. || – di dragu o draguni, specie di procella che formasi da un turbine a foggia di colonna dal mare fino alle nuvole: dragone. || – di rinnina. T. art. Per sim. certi lavori di ferro o legno tagliati più larghi in cima simile alla coda di esso uccello: coda di rondine. || fari tuccari la cuda ad unu, convincerlo del malfatto o torto suo. || Prov. lu sceccu canusci la cuda quannu la perdi o nun l’avi cchiù, molti beni si apprezzano quando perduti: l’asino non conosce la coda se non quando e’ non l’ha. || megghiu testa di sarda ca cuda di piscispatu, o megghiu testa di lucerta ca cuda di sirpenti, meglio esser primo fra’ piccoli che ultimo tra’ grandi: è meglio esser capo di luccio che coda di storione, o meglio esser capo di lucertola che coda di dragone. || jucari di cuda, nuocere o frodar altrui infingendosi dalla sua parte: dar il gambetto, met. E jucata di cuda, frode, danno per via di calunnia o che: gambetto. || – o picciulu cudardu. T. pesc. È una lunga striscia di rete che si cala tra la spiaggia e la tonnara che s’unisce colla 4a stanza: pedale. || aviri l’anni sutta la cuda, per dire che altri nasconde gli anni. || – di surci. T. magn. lima tonda. || finiri ’na cosa a cuda di surci, non corrisponder il successo alle apparenze. || sapiri unni lu virseriu teni la cuda, esser astuto: saper dove il diavolo tien la coda. || li cudi di la mitra, strisce di drappo che pendono dalla parte di dietro delle mitre: bendoni. || a cuda di pispisa, dicesi d’una opera ben cominciata e lasciata lì: in asso. || – cavaddina. T. bot. Pianta con lo scapo fruttifero, nudo con anelli dentati, caule sterile: coda di cavallo. Equisetum arvense. Di questa pianta si distinguono diverse varietà, – di cavaddu o d’acqua, – di margi siccagna: equiseto, setolone, asperella, rasperella, coda cavallina. Equisetum palustre, Fluviatile hyemale || – di schirpiuni. Scorpiurus vermiculata || – di vulpi. Melampyrum arvense. Sorta d’uva. || – di liuni. Phomis fruticosa. || – rrussa. T. zool. Uccello che ha il dorso ed il capo grigio, la gola nera, il ventre e la coda di color rosso: codirosso. Motacilla phoenicurus. Un’altra varietà dicesi cuda rrussa a pettu niuru: codirosso, spazzacamino. Sylvia tithus. || – bianca, uccello col becco nero, iride scura, le ali nere e le penne della coda bianche: cul bianco. Sylvia oenanthe. || – longa, uccello di passo: codone. Anas acuta L. || cuda e cudidda, met. chi vuol seguirci nostro malgrado; nun vogghiu cudi pri d’appressu: non vo’ coda. || malatia cu la cuda, quella la quale appena guarita vi si ricade. || piccati cu la cuda, quelli che si traggono dietro tristi conseguenze. || sciarra cu la cuda, zuffa per cagione della quale successivamente ne avvengono delle altre. || bestia cu la cuda, per ispregio: asino