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CUD | — 249 — | CUF |
anche fare una schiacciatina a foggia di baco avvolto (Gr. κολλυρα: ciambella).
Cudduredda. s. f. dim. di cuddura. Focacciuola o stiacciatina fatta a foggia di ciambella: chiocciolino. || Piccole rotelline di pasta e zucchero confezionate: ciambellette. || cuddureddi di vinu cottu, paste ad anelletti condite e bollite nel mosto cotto: pastelletti in sapa. || Qualunque cosa a guisa di rotellina: chiocciolino. || Cerchio d’avorio che si dà ai bambini nella dentizione V. aneddu. || cudduredda nun fu io, giuoco fanciullesco che fanno i monelli per le strade girando le mani davanti il petto.
Cudduridduzza. s. f. dim. di cudduredda: ciambellettina.
Cudduruneddu. s. m. dim. di cudduruni: focacciuola.
Cudduruni. s. m. accr. di cuddura. Schiacciata di pasta messa a cuocere in forno: focaccia. || Per sim. la polpa di chi è bene in carne, che si piega a guisa di fette. || Prov. ognunu tira la bracia a lu so cudduruni, ognuno tira ai propri interessi: ognuno tira l’acqua al suo mulino, tutti vogano alla galeotta, cioè tirando a sè.
Cudduzzu. s. m. dim. di coddu: collicino, collino. || Chi per malore o vizio corporale porta il collo piegato o chino; che si dice pure purtari o aviri lu cudduzzu a la banna. || fari lu cudduzzu, portar il collo chino in atto d’ipocrita umiltà: far il collo torto.
Cudera. s. f. T. valig. Quel cuoio attaccato alla sella che va per la groppa sino alla coda: groppiera, posolino, posolatura. || La parte di essa groppiera, che è tonda, e passa sotto la coda del cavallo, e serve a sostener la sella alla china: codone. || – di li vardi, – di li vardeddi ecc., arnese per lo più di cuoio, che attaccano al busto e fascia i fianchi della bestia: straccale, soccodàgnolo. || accurzari la cudera, fig. ridurre al dovere: fare stare a segno. || calari la cudera, fig. dir male di alcuno, sbottoneggiar uno: leggere sul libro di alcuno, appiccar sonagli a uno.
Cudespina. s. f. Donna di provetta età (Vinci).
Cudetta. V. cudidda: codetta.
Cudiamentu. s. m. Lo scodinzolare. || Piaggiamento.
Cudiari. v. intr. Muovere la coda, e dicesi dei cani: scodinzolare. || fig. Stare alle costole d’alcuno, adulandolo e servendolo per trarlo dalla sua: piaggiare. || Andar dietro a uno spiandolo: codiare. || Dicesi del batter la coda come fanno i pesci nell’acqua quando s’avvicinano a scogli. P. pass. cudiatu: scodinzolato. || Piaggiato. || Codiato.
Cudiata. s. f. L’azione dello scodinzolare: scodinzolata. || Del piaggiare: piaggiata, corteggio. || Del codiare: codiata (V. participiu).
Cudiatedda. s. f. dim. di cudiata: scodinzolatina. || Piaggiatina. || Codiatina.
Cudiatina. V. cudiata.
Cudiaturi. s. m. Chi piaggia: piaggiatore. || Codiatore.
Cudicedda. V. cudidda.
Cudiciari. V. disiari (Pasq.).
Cudicillu. V. codicillu. || zoccu nun va ’nta lu tistamentu va ’nta lu cudicillu, ciò che si omette in una circostanza può ben farsi in altra prossima e certa.
Cudicina. s. f. V. cudigghiuni. || – di canna, la spiga della canna: pannocchia.
Cudidda. s. f. dim. di cuda: codetta. || fig. Chi va dietro a un altro: seguace. || – bianca. T. zool. Uccello del genere della rondine col becco nero, l’iride scura, fa il nido vicino le rive de’ laghi: balestruccio, dardonello, culbianco. Hirundo urbica o Riparia L. || cudiddi le arance maturate anzi tempo. – russa V. cudarrussa.
Cudigghiu. s. m. T. giuoc. Perdita di colui che fa il giuoco dell’ombra con vincita de’ due avversari: codiglio. || Anco fuori giuoco; darisi o nun darisi pri cudigghiu, darsi o non darsi per vinto. || arristaricci di cudigghiu, restare con discapito: andarne col peggio.
Cudigghiuneddu. s. m. dim. di cudigghiuni, piccola coda: codinzolo. || Moccolino.
Cudigghiuni. s. m. La parte dietro od ultima di checchessia: codazza. || Avanzo di candela tuttavia buona a far lume: moccolo, mozzicone. || Prolungamento della colonna vertebrale negli animali: codione, codrione. || Nei pesci la parte ultima del loro corpo: coda. || Coda mozza. E chi l’ha mozzo: codimozzo. || – di la gruppera: codone. V. cudera. || V. cruduzzu al 1º §.
Cudinu. s. m. Quella parte di capelli o parrucca che gli antichi intrecciata lasciavano pendere sulle spalle: codino. || Ora si dice a’ retrivi: codino.
Cudiruni. s. m. accr. di cudera.
Cudruzzu. V. cruduzzu.
Cuduna. s. f. accr. di cuda: codone. || a ’na cuduna, posto avv.: su via. E vale anche: a un tratto. || Per curuna V.
Cudurrussuni o Merru di passa. s. m. T. zool. Uccello di passo in primavera, becco nero, testa e collo turchino-cenerino, coda rossa e piedi scuri: codirossone. Turdus saxatilis Lath.
Cueddocu. Composto da cu’ è ddocu (chi è costì); si dice fari lu cueddocu in Catania, che significa far da prepotente; far il protoquanquam, far l’uomo addosso.
Cuetamenti. avv. In moto cheto, quieto: chetamente, quietamente.
Cueti. s. f. Contrario di moto: quiete. || Per cuitùtini V.
Cuetu. add. Che ha quiete: quieto; che non fa rumore: cheto. || Placido, tranquillo: cheto, buono. || Chi tiene in calma gli spiriti sommettendo l’appetito alla ragione: sobrio. || Savio. || Detto di ragazzo che non sia un frùgolo: cheto, buono. || Onde statti cuetu: sta cheto, sta buono. teniri cuetu: tener buono. || Detto di fiumi mari ecc.: cheto. || Detto di cielo: sereno, placido. || s. Quiete, calma. || cuetu comu l’ogghiu, per paragone di chicchessia o checchessia: cheto come l’olio.
Cufaneddu. s. m. dim. di còfanu: cofanetto.
Cuffaru. s. f. Facitore e venditore di sporte, bugnole: sportaio. || E di quelle gabbie (coffi) che servono a infrangere la sanza o altro.
Cuffatu. Nella frase: malu cuffatu, mal messo: sciamannato, mal in arnese (Fr. mal coiffé: mal pettinato, malmesso).
Cuffazza. s. f. accr. di coffa: sportona, bugnolone. || Per ingiuria a donna grossa, lenta: ciccantona. || dari la cuffazza, scacciar alcuno bruscamente.
Cuffetta. s. m. dim. di coffa: sportella, bugnoletta.