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E noi anco il diciamo di cacio, vin cotto e simile che fanno fila.

Filànguli. V. sfilazzi.

Filanna. s. f. Luogo dove e per via di macchine, o con ajuto di braccia si tira la seta ecc: filanda.

Filannara. s. f. Donna che fa il mestiere di filatrice: filandaja. || V. indivinagghia al 2 §.

Filannata. V. filarata.

Filannera. V. filannara.

Filanneri. V. nigghiu (Rocca).

Filantropìa. s. f. Amore per gli uomini in generale: filantropìa.

Filàntropu. s. m. Colui che ha filantropia: filàntropo.

Filanu. s. m. Nome qualunque per dir un tale, come Tiziu, Caju, ecc.: Tizio, Cajo, Sempronio, ecc. (Sp. fulano: un tale).

Filara, Filarata. s. f. Tutte le cose insieme che compongono una fila, come alberi, ecc: filare, filarata.

Filareddu. dim. di filaru: filaretto, filarino.

Filarellu. s. m. Ordegno meccanico che mediante una ruota serve a filare. V. manganeddu.

Filari. v. a. Unir il tiglio, o il pelo del lino, lana o altra materia torcendoli e riducendoli in filo: filare. || filari oru, argentu, attorcere sul filo di seta l’oro o l’argento ridotto finissimo: filar l’oro o l’argento. || Smagrire, struggersi: andarsene pel buco dell’acquaio, dar in bucce. || Il muover le dita quando si fa il salasso perchè il sangue abbia più corso. || In senso ass. dicesi del cacio fresco, del vino cotto e ogni altra cosa viscosa che faccia fila: filare. || filari suttili, guardarla pel sottile; ed essere astuto: filar sottile. || E filari grossu: è il contrario: filar grosso. || pigghiari a filari e dari a filari, dar a fare le sue faccende per brigarsi dell’altrui: torre a filare per dare a filare. || nun vuliri filari, fig.: non voler arar diritto. || E vuol dir anco non voler pagare, per sim. del muover delle dita nel contar monete. || filari, dicesi de’ bachi da seta quando fabbricano il loro bozzolo. || passau lu tempu chi Berta filava, non è più quel tempo! non è più tempo che Berta filava. || T. mil. Il marciar in colonna per drappello o per compagnia ecc. (Mort.). || E idda filava la matri di diu, espressione dinotante fastidio, noja di chi sempre è importuno e ripeta la stessa cosa. || va fila! modo di imporre silenzio; quasi dire va via: zitto! tira di lungo! || filarila ad unu, aggirarlo, piaggiandolo o che, per ingannarlo: carrucolarlo. || O soltanto burlarlo, dargliela a intendere: dargliela a bere. || filarisilla, svignarsela: fumarsela. || T. mar. Lasciare scorrere dalle mani misuratamente una corda o che: filare. Contrario di alare. || Prov. cu’ havi pitittu di filari, fila cull’anca di lu cani, chi ha voglia di fare ne sa trovar il modo: a buona lavandaja non mancò mai pietra.

Filarmònicu. s. m. Amatore della musica: filarmònico.

Filaru. s. m. Fila di alberi, piante e simili: filare. || siminari a filaru. V. siminari.

Filastocca, Filastrocca, Filastròccula. s. f. Lunghezza di ragionamenti: filastrocca, filastroccola. || Dicesi anche di lunga serie o di lungo andare di checchessia: filastrocca, filastroccola.

Filastucchiari. v. a. Portar esosamente alle lunghe: storiare, badare, procrastinare.

Filata. V. filara.

Filatista. V. flatista (Rocca).

Filatoràriu. s. m. Chi lavora al filatojo: filatojajo.

Filatòria. s. f. Filastrocca: filatera.

Filatòriu. s. m. Strumento di legno da filar lana, lino, seta, ecc. che ha una ruota con che torce il filo: filatojo. || Il luogo dove sono gli ordegni da filar la seta: filatojo.

Filattera. V. filastrocca: filattera.

Filatu. add. Filato, da filare. || ferru filatu, assottigliato a mo’ di filo: fil di ferro. || s. m. Ogni cosa filata: filato. || Per flatu V. || Per malinconia, tristezza; onde: pigghiarisi di filatu: accorarsi. || E i marini diconlo del vento: andar in poppa o a fil di ruota. || Varietà di pasta in più modi. || filatu cu lu pirtusu: spilloni da osti o foratini. || filatu senza: spilloni senza buco (a Firenze).

Filatura. s. f. Donna che fila a prezzo: filatora. || L’arte e l’atto del filare: filatura. || La mercede a ciò pagata. || Il filato medesimo: filatura.

Filaturàriu, Filaturaru. s. m. V. filatorariu.

Filaturi –tura –trici. verb. Chi o che fila: filatore –tora –trice. || filaturi d’oru, colui che riduce l’oro e l’argento in filo: filaloro.

Filatuseddu. add. Uomo alquanto fastidioso: fastidiosetto. || Detto di cibi che generano flato: un po’ flatuoso.

Filatusu. add. Sofistico, increscevole, intrattabile: fastidioso. || Detto di cibi che generano flati: flatuoso. Sup. filatusissimu: fastidiosissimo. || Flatuosissimo.

Filatusuni. accr. Fastidiosaccio. || Che genera molti flati: molto flatuoso.

Filàutu. V. flàutu.

Filazzata. s. f. Corda formata di fili di vecchie corde disfatte. || (Mal.). Quel laccio che si fa girar attorno alla trottola: ferza, fersa.

Filazzi. V. sfilazzi.

Filèccia. V. freccia.

Filera. s. f. Ordine, fila: filiera. || Un lungo ordine di cose come di stanze, alberi ecc: sfilata, una sfilata di stanze ecc. || Strumento di acciajo bucato con fori di diverse grandezze a uso di passarvi oro, argento, ferro ecc: filiera. || Papilla carnosa bucata che han i bigatti in testa: filiera. (Mort.) || a filera, in fila: per filiera.

Fileri. s. m. T. uccell. Laccio attaccato da una parte allo zimbello, e corre fin al capannino del tenditore per zimbellare: corda dello zimbello, filone (Fanf. Voc. d. u. Tosc.).

Filettu. s. m. Parte del corpo umano che abbraccia le cinque inferiori congiunture della spina: lombo. In pl. la parte della regione posteriore del tronco, dal dorso alle anche: lombi. || La midolla spinale della bestia macellata: i filetti. || E la polpa sovrapposta alle coste dell’animale: còstola. || Linee di doratura che si tirano per adornamento sopra lavori di arte e mestiere: filatura, filettatura. (Fanf. Casa fior. da vendere). || Imboccatura e parte della briglia o che del cavallo: filetto. Onde attaccari a fi-