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FUM — 413 — FUN


Fùmicia. V. pumicia.

Fumicusu. V. fumusu.

Fumìggiu. s. m. Fumigazione: fumìgio. || Esalazione fumosa: fumosità. || Per albagìa.

Fumirari. V. fumiriari.

Fumiraru. s. m. Chi va raccogliendo letame: letamajuolo, paladino (Tomm. D.).

Fumiriari. v. a. Sparger il letame: letamare, letaminare. P. pass. fumiriatu: letamato (Da fumeri. V.).

Fumiriata. s. f. Il letamare: letamazione, letaminatura.

Fumu. s. m. Vapore che esala da materie che abbruciano o che son calde: fumo. || Ogni altro vapore: fumo. || Quella materia nera che lascia il fumo su pe’ camini: fumo, filìggine. || E quella prodotta dalla pece greca, che serve a tigner nero: filiggine. || Morbo delle biade per cui divengon marce e vanno in polvere: volpe, filiggine. || Certo morbo de’ cani e delle gatte nella parte posteriore. || Superbia, vanagloria: fumo. || vinniri fumu, fig., mostrar, ma in sola apparenza, di voler favorir altrui: burlare. || Sentore, indizio, segno: fumo. || jirisinni ’n fumu ’na cosa, svanire: andar in fumo. || Prov. ogni lignu havi lu sò fumu V. lignu. || agghiuttirisi macari lu fumu di la lampa, essere sommamente pappone, vorace: inghiottire il fumo della lampada o la saetta. E si dice anche: tuttu fora fumu, ventu e negghia! tutto fuor che cannonate! || livarisi o vinnirisi lu fumu di la lampa, essere ridotto all’estremo della miseria. || vinirisinni a fumu calatu, senza farsi sentire: a remi sordi, a chetichelli, di richeto. E può dirsi anco di chi arriva a un pranzo trovando tutto all’ordine; di chi senza fatica trova sempre il suo prò. || fumi, in pl., i vapori che manda lo stomaco al cervello: fuméa. E fig., fantasie, ghiribizzi, alterigia: grilli, e anco pretensioni. || sapiri di fumu. dicesi delle vivande guaste da fumo: saper di fumo.

Fumuliari. V. fumari (Nel Girgentano).

Fumulizzu. s. f. Esalazione fumosa: fumosità.

Fumuseddu. dim. di fumusu in senso di altiero: fumosello.

Fumusità. s. f. Vaporosità, esalazione fumosa: fumosità.

Fumusternu. V. fumària.

Fumusu. add. Che ha o fa fumo: fumoso. || Altiero, superbo: fumoso. Sup. fumusissimu: fumosissimo.

Fumusuni. accr. di fumusu.

Fumuterra. V. fumària.

Funàmbulu. s. m. Ballatore sulla corda: funambulo, acròbata.

Fùncia. s. f. T. bot. Pianta senza stipite, nota e di più varietà: fungo. Boletus ignarius L. || – campagnola, con cappello emisferico che poi si appiana, le lamine rosse e poscia brune e anco nere: pratolino, pratajuolo. Agaricus campestris L. || fari li funci a ’na banna, rimanervi molto tempo per forza o per volontà: funghire, o scaldar le sèggiole. || nesciri funci, in senso a., inventar bugie, bubbole, e spesso anco pregiudicievoli: piantar carote, dar mala voce. || funcia di ruusseddu, o ebbrei: porcino bastardo. Boletus fragrans. || – di cafè: fungo di caffè. Agaricus neapolitanus Pers. || – di li Madunii, – di dabbisu, – di basiliscu, ecc. Agaricus nebrodensis Inz. || – d’aprili: prugnolo (An. Cat.). || Prov. cu’ mori pri li funci nun c’e nuddu chi lu chianci, perchè è colpa sua. || funci e milinciani comu l’hai fattu jettali a li cani, all’autore di questo proverbio non piacevan i funghi. || – di larici. V. agaricu. || – di mari, zoofito di color rosso e anco verde che si tien attaccato agli scogli; fungo marino. || Per sim. si dice a più cose: fungo. || – di l’utru, – di lu ciascu, ecc.: la bocca. || – di lu marteddu, la parte con cui si batte: bocca. E la parte opposta dicesi: penna o granchio. || Si dice anche di alcune escrescenze carnose che si producono talora nelle ulcere e nelle piaghe fistolose: funghi. || – di lu mecciu, quel bottone che si genera nella sommità del lucignolo: fungo o fiaccola. Onde mecciu a funcia: lucignolo a fiaccola. || – di lu porcu, la parte dagli occhi in giù: grifo. || E si dice della bocca dell’uomo quando le labbra sono sporgenti: grifo. || E si dice del segno di cruccio: grugno, broncio. || stari, essiri, mittirisi cu la funcia, essere, andare in cruccio: tenere il... essere, stare in grugno, in broncio. || E farisi o nesciri la funcia: imbronciare, mettersi in broncio, far il broncio. || Per bacio di labbra a labbra: baciozzo. || Certi stiletti con capocchia sui bilancini delle carrozze, ove s’attaccano le tirelle: funghi (a Firenze). || – di fumeri. Boletus fimetarius. || – quercina. Daedalia quercina.

Funcïari. v. a. Baciucchiare. || Mangiarsi checchessia avidamente come il porco: grifarsi una cosa.

Funciata. s. f. Colpo col grifo: grifata. || Segno lasciato dallo aver appressato le labbra.

Funciazza. pegg. di funcia: fungaccio. || Grifaccio.

Funcidda, Funcitedda. dim. di funcia: fungolino. E per vezzo: labbricino. E bacino, amorevole bacio.

Funciu. V. funcia.

Funciuna. accr. di funcia. || Grifone, grugnone.

Funciuni. s. m. Schiaffo e propriamente al ceffo: ceffone.

Funciutu. add. Che ha grosse labbra: labbrone. || Si dice di una specie di carrozza anco.

Fundari. V. funnari e derivati.

Fundeli. V. funneddu.

Fùnebbri. add. Funereo, funerale: fùnebre.

Funerali. s. m. Esequie, mortorio: funerale. || add. Attenente a morte: funerale.

Funèreu. add. Funerale: funèreo.

Funestari. v. a. Attristare con narrazioni o cose funeste: funestare. || Contaminar di sangue, di stragi: funestare. P. pass. funestatu: funestato.

Funestu. add. Attenente a morte, luttuoso: funesto. || Met. Malinconioso, amaro: funesto. Sup. funestissimu: funestissimo.

Funestumi. s. m. Astratto di funesto, aggregato e concorso di cose e circostanze che funestano.

Fùngia. V. funcia.

Funi. V. corda: fune.

Funicedda. (D. B.) dim. di fune: funicella.

Funnacaru. s. m. Chi tiene osteria: ostiere.

Funnacazzu. pegg. di fùnnacu: osteriaccia.