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AGG | — 34 — | AGR |
Aggrissu. s. m. Aggressione: aggresso.
Aggrissuri. verb. Chi o che aggredisce: aggressore.
Aggruncari lu pinnuni. T. mar. Dicesi dello abbassar del pennone lungo il suo albero sino a toccar il bordo della nave: imbroncare il pennone. (Zan. Voc. Met.).
Aggrunnari. v. intr. Entrar in broncio: imbronciare, ingrognare (A. V. ital. aggrondare). P. pass. aggrunnatu: imbronciato, ingrognato.
Aggruppamentu. s. m. L’annodare: annodamento, aggruppamento.
Aggruppari. v. a. Legar a nodo: annodare. || Far gruppo, unione di più cose: aggruppare, aggroppare. || aggruppari li fila, fig. esser costretto a dissimulare. || Rifl. fig. Restringersi in gruppo: aggrupparsi. || Congiungersi: annodarsi. || fig. Far lega. P. pass. aggruppatu: annodato. || Aggruppato.
Agguacciari. V. aggucciari.
Agguagghianza. s. f. Agguaglianza, uguaglianza.
Aggualamentu. s. m. Uguagliamento.
Aggualari. v. a. Render uguale: uguagliare. P. pass. aggualatu: uguagliato.
Aggualatu. s. m. T. de’ cuojai. Cuojo il più forte e spesso.
Agguali. V. uguali.
Aggualignu. add. T. fabb. Poco men che identico.
Agguantari. v. a. Prender con violenza e tener forte: agguantare. || nun putiricci agguantari: rinnegar la pazienza, non poterci reggere. || nun putiri agguantari a la fatica: non poter reggere alla fatica. In questo senso viene dallo Sp. aguantar. P. pass. agguantatu: agguantato.
Agguattarisi. v. rifl. Chinarsi a terra per non esser veduto: acquattarsi.
Aggubbari. v. intr. (Scimonelli) Divenir gobbo: aggobbire. P. pass. aggubbatu: aggobbito.
Aggubbateddu. dim. Alquanto gobbo, gobbiccio.
Aggucciari e Agguacciari. v. a. Coprire per far riscaldare: acquattare, rimbacuccare. (Tomm.) || agguacciarisi sutta la robba: acquattarsi. || Andar nella cuccia, gittarsi a giacere: accucciarsi, detto proprio de’ cani e per simil. per gli uomini. P. pass. aggucciatu: accucciato, acquattato.
Aggucciateddu. add. dim. di aggucciatu. E alle volte sta pel semplice aggucciatu.
Aggugghiari. (Gior. La Sic.) v. a. Attaccar con aghetto il vestito nell’indossarlo: aghettare. (Fanf. Voc. d. u. Tosc.) allacciare.
Aggummari. V. ingummari.
Aggurgari. v. intr. Fermarsi l’acqua per mancanza di declivio: stagnare, impaludare. || Per aver impedita l’uscita: ingorgare, far gorgo. P. pass. aggurgatu: stagnato, ingorgato.
Agguriari. V. aguriari e derivati.
Agguvitari. v. intr. (Pasq.) Far gomito, torcere.
Àghiru. V. àgru. Anco in italiano: àghero per àgro.
Agiti. (Scob.) V. gira.
Agnatiziu. add. T. leg. Spettante ad agnato: agnatizio.
Agnatu. s. m. T. leg. Parente per linea mascolina: agnato.
Agnazioni. s. f. T. leg. Parentela in linea mascolina: agnazione.
Agneddu. s. m. Il nato della pecora il quale sia minore di un anno: agnello. fem. agnedda: agnella. || agneddu di latti, primintiu, tardiu: agnello di latte, d’autunno, tardivo. || tali si dimustra agneddu chi internamenti è lupu: tal ti fa il bellin bellino che ti mangerebbe il core.
Agnellinu e Agnillinu. V. agnillottu. || cutra agnillina. V. spiluccatu.
Agniddaru. s. m. Chi ha cura degli agnelli. || Venditor di agnelli: agnellajo.
Agniddarìa. s. f. Aggregato di agnelli.
Agniddazzu. pegg. Agnellaccio.
Agniddina. add. f. Detto di peddi, lana, carni: pelle, lana, carne agnellina, di agnello.
Agnidduzzu. dim. Agnellino. || fig. Persona dolce, mansueta: agnellino.
Agnillottu. s. m. s’usa in pl. Minestra fatta di pezzi di pasta distesi a mo’ di lasagne e chiusovi dentro del ripieno: agnellotto e pl. agnellotti.
Agnomu. s. m. Terzo nome che si appone a chicchessia: agnome, soprannome.
Agnunazza. pegg. d’agnuni: brutto canto.
Agnuni e ant. Angoni. s. f. Banda, angolo per lo più riposto di una casa o cassa, o simili: canto. || a l’agnuni: da canto, da banda. || mittirisi a l’agnuni: ritirarsi a un canto per non si brigare: rincantucciarsi. || essiri misu a l’agnuni: esser tenuto in non cale, esser lasciato da canto.
Agnuniari e Agnunari. v. a. Riporre a un canto: rincantucciare, incantucciare. || Rifl. a. Appartarsi, rifuggirsi ne’ canti: incantucciarsi, rincantucciarsi, incantonarsi. P. pass. agnuniatu: incantucciato, rincantucciato.
Agnunidda. s. f. dim. Cantuccio.
Agnusdei. s. m. Cera consacrata nella quale è impressa l’immagine dell’agnello di Dio: agnusdei, agnosdeo. || ’mmiscari l’agnusdei cu la cubbaita: accozzar le lance colle mannaje, metter insieme cose disparate tra loro.
Agramenti. (D. B.) avv. agramente. || Aspramente.
Agresta e Agrestu. s. f. Uva acerba: agresto. ||sucu d’agresta: agresto, il liquore che si cava dall’agresto premuto; e fig. il vino. || jelu d’agrestu: confezione di agresto con zucchero che raffreddandosi si condensa a guisa di gelo, specie di agrestata. || autru si mancia l’agrestu ed a tia ti liganu li denti: altri han mangiato la candela, e tu smaltisci lo stoppino. || facci d’agresta: di brutto colore.
Agrestu. add. Agro, acerbo: agreste, agresto.
Agrettu, Aghirettu e Airettu. s. m. T. di acquac. Succo di limoni: agro.
Agricultura, s. f. L’arte di coltivar la terra: agricoltura.
Agriculturi. s. m. Chi esercita l’agricoltura: agricoltore.
Agrifogghiu. s. m. Agrifoglio. V. addauru-fogghiu.
Agrignu. add. Che ha dell’agro: agrigno.
Agrimensura, s. f. L’arte di misurare le terre e descriverne la pianta: agrimensura.
Agrimensuri. s. m. Misuratore de’ campi: agrimensore.
Agrimonia. s. f. Astratto d’acri e non solo di umori ma di parole ecc. acrimonia. || T. Bot. Pianta: erba guglielmo, agrimonia; Acrimonia Eupatorium, L.