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MAT — 578 — MAT


Mataffeddu. dim. di mataffa.

Mataffiari. v. a. Pigiare, calcare colla mazzeranga: mazzerangare.

Mataffu. s. m. Strumento rusticano, composto di un legno colmo, piano sotto, fitto in una mazza, s’adopra per pigiare e sodar la terra: mazzeranga, pillone. || Detto a persona atticciata e pigra: bastracone. || Per sim. di minestra o altro, resa soda, asciutta: micca (Rigutini).

Matalottu. s. m. Abito senza falde: giubbetto, cacciatora.

Matapollu. s. m. Spezie di mussolino.

Matara, s. m. Vaso da notte: pitale (Lat. matula).

Matarazzaru. s. m. Quegli che fa le materasse: materassajo.

Matarazzata. s. f. Colpo o caduta su d’una materassa: materassata.

Matarazzeddu. dim. Materassina, materassino, materassuccio. || – di la naca, materassina scantonata che serve di culla al bambino anco nel trasportarlo: guanciale (Car. Voc. Met.).

Matarazzinu. dim. Materassino (pl. matarazzina).

Matarazzu. s. m. (pl. matarazza: materasse, materassi). Arnese del letto, ripieno di lana o altro, impuntito, su cui si posa: materassa, materasso, materazzo. || – di piumi: coltrice (An. Cat.). || Per sim. certi arnesi grossolani e pesanti. || Detto a persona corpulenta: macciànghero.

Matarazzuni. accr. di matarazzu: materassone.

Mataroccu. Aggiunto di pietanza fatta di zucca ammaccata. || s. Per matassa, tarsa. || Grossolano, scimunito: mazzamarrone. || Per maccu. V.

Matassa. V. marredda. || met. Imbroglio, intrigo: viluppo, matassa.

Matassareddu, Matassaricchiu. dim. di matassaru.

Matassaru. s. m. Bastoncello con due traverse alle estremità, su cui si formano le matasse: aspo, naspo. Mentre noi più comunemente chiamiamo marredda la matassa, l’aspo poi più dirittamente dal suo uso lo chiamiamo matassajo.

Matassata. s. f. Quantità di matasse: matassata. O tutta la roba che resta avvolta all’aspo: aspata.

Matassedda. dim. di matassa: matassetta.

Matèlacu. add. Fantastico, che d’ogni cosa fa caso: casoso. (Gr. ματαιολοικός: che bada a frivolezze). || Per materiali, rozzo, V.

Matemàtica. s. f. Scienza delle quantità: matemàtica.

Matematicamenti. avv. Per via di matematica: matematicamente. || Esattissimamente.

Matemàticu. s. m. Chi professa matematica: matematico. || add. Di matematica: matematico.

Matèria. s. f. Ciò che ha corpo, ciò di che una cosa è fatta: materia. || Cagione, motivo: materia. || Argomento, subjetto: materia. || in materia di..., in proposito di... in materia di... || Sostanze evacuate per la bocca o pel deretano: materiaccia. || Il vuoto che resta fra ogni costa della barchetta, come materii diconsi le coste stesse. Il pezzo di mezzo di ogni costa, chene forma il fondo e s’incastra nella chiglia (Zan. Voc. Met. chiama: madiere).

Materialazzu. pegg. di materiale, rozzo: materialaccio.

Materialeddu. dim. Alquanto materiale, grossolano: materialetto.

Materiali. s. m. Tutto ciò che serve a fabbricare o per qualsivoglia uso: materiale. || T. tip. Una determinata quantità di originale: materiale. (Car. Voc. Met.). || Mistura o lega metallica di cui fansi i caratteri nelle fonderie: materiale (id. id.). || Tutto ciò che raccoglie o prepara uno scrittore a fine di servirsene: materiali.

Materiali. add. Di materia: materiale.|| Di cosa non raggentilita, grossolana: materiale. || Ignorante, grossolano: materiale. || Che ha molto peso relativamente al proprio genere: peso (add.), pesante. Sup. materialissimu: materialissimo.

Materialìsimu. s. m. Ipotesi e dottrina del materialista: materialismo.

Materialista. s. m. Chi ammette un sol principio materiale di tutte cose: materialista.

Materialità. s. f. Astratto di materia: materialità. || Piccola particola, cosa da nulla: bagattella.

Materialmenti. avv. In modo materiale: materialmente. || Effettivamente: materialmente.

Materialuni. accr. di materiali: materialone.

Materiazza. pegg. di materia: materiaccia.

Maternali. add. Materno.

Maternamenti. avv. Da madre: maternamente.

Maternità. s. f. Qualità o essere di madre: maternità.

Maternu. add. Di o da madre: materno.

Matina. s. f. Parte del giorno dal levar del sole a mezzodì: mattina. || di la matina a la sira, tutto il dì: da mane a sera, o dalla mattina alla sera. || Aggiunto al nome del giorno fa: domani mattina, sabato mattina. || matina pri matina, ogni mattina.

Matinali, Matinaloru. s. m. Chi si leva da letto di buon ora: mattiniero. Sup. matinalissimu.

Matinaluni. accr. di matinali.

Matinata. s. f. Tutto lo spazio della mattina: mattinata. || di matinata, il principio del giorno, p. e. domattina di mattinata ci leviamo, ecc. || La mattina presto: mattutino. || Il levarsi a buon ora. || fari matinata: levarsi di buon mattino. || È detto del gallo, è il cantar che fa all’alba (S. Salomone-Marino). || la matina fa (o vinci) la jurnata, o anche cu’ perdi la matinata perdi la jurnata, bisogua tener conto della mattinata. || di la matinata si canusci la jurnata, dal principio si prevede il seguito: il buon dì si conosce da mattina. || nta li matinati: in sul mattino.

Matinatedda. dim. di matinata.

Matinatuna. accr. di matinata.

Matinchi. Voce di scherzo a chi mangia assai. composta, da ma’ t’inchi, ma’ t’empi: sbucone.

Matinedda. dim. di matina.

Matineddu. dim. di matinu. || avv. Buon mattino.

Matineri. V. matinali.