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POR | — 752 — | POS |
Portulanu. V. purtulanu.
Poru. s. m. Piccolo meato della pelle, donde il corpo svapora le sue evaporazioni: poro. || Dicesi anco degli alberi e fin delle pietre: poro.
Porusu. add. Pieno di pori: poroso.
Porzioni. s. f. Parte: porzione.
Posa. s. f. Quiete, riposo, fermezza: posa. || Pausa, respiro: posa. || Per muta di vivande: servito. || Per positura. || Quella parte che depongono in fondo al vaso le cose liquide: fondigliuolo, posatura.
Posapianu. s. m. Si dice per ischerzo di chi va adagio: posapiano. || Segno che si mette sopra casse contenenti cose fragili, acciocchè si posino piano ne’ trasporti: posapiano.
Posavacili. V. pedi di vacili, in pedi.
Poscritta. s. f. Ciò che si aggiunge alla lettera scritta diggià: poscritta.
Posdumani. V. podumani.
Posentari. V. appusintari.
Posentu. s. m. Luogo dove s’alberga: albergo, alloggio. (Sp. aposento: alloggio).
Posessu. V. pusessu.
Posessuri. V. pusissuri.
Positivamenti. avv. Con certezza, precisamente; realmente: positivamente.
Positivu. add. T. leg. Si dice delle leggi nè naturali, nè divine, ma mutabili: positivo. || Reale, effettivo: positivo. || Di uomo, serio, ragguardevole. || T. gram. Il primo grado dell’aggettivo: positivo.
Positura. s. f. Il modo di porsi: positura. || Atteggiamento: positura.
Posizzioni. s. f. Il modo speciale di occupare uno spazio: posizione. || Stato, condizione.
Pòsparu. V. fosfaru. || Per cirinu al § 2 (in S. Cataldo).
Posponimentu. s. m. Il posporre: posponimento.
Pospòniri. v. a. Metter dopo ciò che deve andar avanti: posporre. || Per fare minore stima di un altro: posporre. || Differire, riserbare ad altro tempo: posporre. P. pass. pospostu: posposto.
Posposizzioni. s. f. Il posporre: posposizione.
Possa. s. f. Potere, forza: possa. || a tutta possa, posto avv., a tutto potere: a tutta possa.
Possanza. s. f. Possa: possanza.
Possèdiri. V. pussediri e derivati.
Possessioni. V. pusissioni e seguenti.
Possessu. V. pusessu.
Possibbili. add. Quel che può essere o farsi: possibile. Sup. possibbilissimu: possibilissimo.
Possibbilità, Possibbilitati. s. f. Il potere: possibilità, possibilitade, possibilitate. || Possa, ciò che si può fare: possibilità. || Probabilità: possibilità.
Possibbilmenti. avv. In modo possibile: possibilmente.
Possidenti. V. pussidenti.
Posta. s. f. Luogo prefisso per fermarsi o posarsi: posta. || Il luogo destinato nelle stalle a ciascun dei cavalli: posta. || Il luogo dove si danno o si spediscono le lettere: posta. || La carrozza corriera: posta. || Il luogo dove si mutano i cavalli della corriera: posta. || Lo spazio che si corre co’ cavalli mutati fino a mutarli nella nuova posta: posta. || Agguato: posta. || T. gioc. Quella somma prefissa, che corra volta per volta nel giuoco: posta. || T. cacc. Il luogo dove il cacciatore si pone aspettando che passi la fiera o altro: posta. || Luogo dove stanno i facchini per attendere chi li occupi. Onde quando uno fa una sconcezza, diciamo, a la posta! quasi dire va là co’ facchini: al mercato! || Dieci pallottoline del rosario: posta del rosario. || a posta, vale a bello studio, o determinatamente: a posta, a bella posta. || di sta posta, per dinotare la grossezza così e così: di questa posta. || iri pri posta, curriri la posta, viaggiare mutando ogni stazione cavalli: andare per posta o per le poste, correr la posta. || di posta, nel giuoco della palla, avanti che tocchi la terra, e senza aver fatto alcun balzo: di posta. || mettiri ’m posta, stender la rete nell’acqua perchè vi restino ammagliati i pesci: metter in posta. || teniri la posta ad unu, tendergli agguato: far la posta ad uno. || stari a la posta, star in agguato: star alla colta, star alla posta (Vinc. Di Giovanni).
Postergari. v. a. Riserbare ad altro tempo: postergare. P. pass. postergatu: postergato.
Pòsteri. s. m. pl. Quelli che verranno, i discendenti: posteri.
Posterità, Posteritati. s. f. Quelli che da noi discenderanno, discendenza: posterità, posteritade, posteritate.
Posteriuri. add. Deretano, che segue: posteriore.
Posteriurmenti. avv. In modo o dalla parte posteriore: posteriormente.
Posticciu. V. pustizzu.
Posticipari. v. a. Posporre nel tempo o nell’ordine: posticipare. P. pass. posticipatu: posticipato.
Posticipazzioni. s. f. Il posticipare: posticipazione.
Postilla. V. pustilla.
Postrìbbulu. s. m. Bordello: postrìbolo.
Postu. s. m. Luogo dove uno o una cosa sta: posto, sito. || Il luogo che dev’essere occupato da alcuno: posto. || Grado, ufficio: posto. || Luogo di guardia occupato da soldati: posto. || – di vutti, sostegno su cui si collocano le botti nelle cantine: sedili. || – d’api: filare d’arnie. || stari a lu postu, non essere arrogante co’ superiori. || La parte dove un puntello poggia, coi relativi guancialetti di legno o altro apparecchiatovi. || postu di carrozza, quello dove uno si siede nelle carrozze: posto. Onde farisi lu postu, fissare il posto della corriera, per la partenza || avanzari postu, progredire.
Postu. add. Trasportato nel luogo convenuto, detto di merci, tessuti ecc. || Fissato, stabilito, concertato: posto. || Collocato, situato: posto. || postu ciò, dato questo, ammesso: posto ciò.
Postucchì. avv. Avvegnachè, casochè: postochè.
Posu. s. m. Base, la parte inferiore di checchessia: piede, piedestallo. || – pri li vutti o simili: calastra. || Scalino per montar a cavallo: montatojo. || Pezzo di pietra o di marmo informe o modellato, che si mette vicino l’uscio per tener l’imposta aperta: pietrino, marmino. || Quel vasetto di legno, con su i fiori di tela o carta (rametta V.), che sta nell’altare fra un candeliere e l’altro: peretta. || Qualun-