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il pennecchio, filando: sconocchiare (da cunocchia). || Levar i bozzoli della seta di sulla frasca: sbozzolare. || Scollegare gli oggetti incastrati, commessi: scommettere. || Fiaccare, rompere, fracassare, come nell’esempio del Giuliani, ... questo peso al maneggiarlo, sfiaccola l’osso. || rifl. Dislogarsi la nocca o la giuntura delle ossa: dinoccolarsi. || Si dice pure del venir meno per debolezza, per istanchezza.
Scunucchiatu. add. Da sconocchiare: sconocchiato. || Debole, stanco, languido: sfiaccolato, dinoccolato.
Scunucchiatura. s. f. Piccolo residuo di pennecchio rimasto sulla rocca: sconocchiatura.
Scunuscenti. V. scanuscenti e seg.
Scunvènia. s. f. Lo sconvenire: disaccordo. || nesciri di scunvenia, non istar a’ patti, non istar all’accordo.
Scunvèniri. V. scunviniri.
Scunveniu. V. scunvenia.
Scunvinèvuli. add. Non convenevole: sconvenevole.
Scunvinienti. add. Che sconviene: sconveniente.
Scunvinienza. s. f. Contrario di convenienza, inconveniente: sconvenienza. || Sproporzione delle parti: sconvenienza.
Scunviniri. v. intr. Non esser conveniente, disdirsi: sconvenire. || Discordare, dissentire: disconvenire. P. pass. scunvinutu: sconvenuto, disconvenuto.
Scunvòlgiri. v. a. Travolgere: sconvòlgere.
Scunvoltu. add. Sconvolto. || Perturbato, scompigliato: sconvolto.
Scunvulgimentu. s. m. Scompiglio, perturbamento: sconvolgimento.
Scunzari. v. a. Guastare, disordinare: sconciare. || Incomodare: sconciare. || Detto della mensa: sparecchiare. || Detto del letto: disfare. || E guastare e disfare in generale. || rifl. a. Sconciarsi. || Diventar men bello, e dicesi di persona, e di cosa. || Prov. scunzari ’n’artaru pri cunzarinni ’n’autru. V. in artaru. P. pass. scunzatu: sconciato. || Sparecchiato. || Disfatto ecc.
Scunzata. s. f. L’azione dello sparecchiare: sparecchiata. || Il disfare, il guastare: disfacimento.
Scupa. s. f. Arboscello molto piccolo simile al ginepro: scopa. || Arnese da spazzare il pavimento: granata più comunemente; però se è fatta di scopa dicesi anco scopa. || scupa nova, cosa che levi subito gran rumore e per poco; si dice di chi entra appena in carica che pare voglia fare per cento, e poi si addormenta (cosa frequentissima, dice Mort.). Per cui dice il prov. ogni scupa nova fa scrusciu, ogni cosa nuova leva rumore. || scupa d’agustu, met. lo spogliare le case e venderne le masserizie per bisogni pressanti. || essiri la scupa di la casa, o passari cchiù la scupa ca... dicesi di chi vien calcolato poco o bistrattato. || Prov. scupa e ziti pri tri jorna (V. j.) sunnu boni, perchè poi vengon a noja e si sciupano, dicesi di ogni cosa che pei primi giorni promette molto e poi si guasta: granata nuova spazza bene tre giorni. || V. in erva altro prov. || Sorta di giuoco a carte: scopa.
Scupamari. s. m. T. mar. I coltellacci ossia vele strette aggiunte alle vele basse: scopamari.
Scupari. v. a. Nettare colla granata: spazzare, scopare (quest’ultimo poco usato, perchè accenna a certa pena che si dava percuotendo colle scope). || Votare o portar via ogni cosa senza riguardi: ripulire, spazzare. || fig. Fare scarto di persone o troppe o che dispiacciano: ripulire. P. pass. scupatu: spazzato.
Scuparigghia, Scuparina. s. f. T. bot. Erba simile alla digitale. Verbascum thapsoides L. || V. ciafagghiuni. || Granata fatta di virgulti o vermene buona a nettare le aje, le stalle ecc.: scopa.
Scuparu. s. m. Colui che fa o vende granate: granatajo.
Scupata. s. f. Colpo o percossa data colla granata: granatata. || L’azione dello spazzare: spazzata. || pigghiari a scupati, scacciare a furia di granatate.
Scupatedda. dim. Spazzatina.
Scupatina. V. scupata.
Scupatuna. accr. di scupata.
Scupaturi –tura. verb. Che spazza: spazzatore –trice. || Colui che spazza le strade della città: spazzino.
Scupazza. pegg. di scupa. || Per scupuni al § 1.
Scupazzu. V. ciafagghiuni.
Scuperta. s. f. Scoprimento: scoperta, scoverta. || fari scuperta: scoprire. Cercare di conoscere o sapere checchessia: far la scoperta. || bella scuperta! per ironia si dice a chi dà per nuova una cosa vecchia e risaputa: bella scoperta. || a la scuperta, posto avv., scopertamente: alla scoperta.
Scupertamenti. avv. Alla scoperta, palesemente: scopertamente, scovertamente.
Scupertu. s. m. Parte o luogo scoperto: scoperto, scoverto. || a lu scupertu, posto avv., scopertamente, in luogo scoperto: allo scoperto, a scoperto.
Scupertu. add. Non coperto: scoperto, scoverto. || met. Palese: scoperto. || a frunti scuperta, senza vergogna: a fronte scoperta. || Detto di conto, non saldato: aperto, acceso. || ristari scupertu, non poter essere pagato o per non esservi il pieno, o per esservi altri avanti: rimaner allo scoperto.
Scupetta. s. f. Nota arme da fuoco: schioppo, scoppio (Sp. escopeta e Fr. escopette). || Per fucili V.
Scupicedda, Scupidda. dim. di scupa: granatella, granatina.
Scupina. V. scufina.
Scupinu. s. f. Piccola granata che serve per pulir vasi, cose piccole ecc.: granatino.
Scupitta. s. f. Arnese da ripulire dalla polvere i panni: setola, spazzola; e meno usato: scopetta. || – di ’ncatasciari. V. catasciu.
Scupittata. s. f. Colpo fatto collo schioppo: schioppettata, scoppiettata. || pigghiari a scupittati: fare alle schioppettate. || acqua di scupittati, liquore medicinale antico.
Scupittedda. dim. di scupetta: schioppetto, scoppietto. || dim. di scupitta: setolina.
Scupitteri. s. m. Colui che lavora schioppi, archibusi: archibusiere.
Scupittiamentu. s. m. Il far alle schioppettate. || Il setolarsi, lo spazzarsi.
Scupittiari. V. fucilari. || Pulire colla setola: setolare. P. pass. scupittiatu: setolato.