Pagina:Antonino Traina - Nuovo vocabolario siciliano-italiano.pdf/927

Da Wikisource.
SEC — 909 — SEG


sere o la qualità di checchessia: secondo. || Si adopera a nome di reticenza, e vale secondo le circostanze: secondo, p. e. ci vieni da me? e l’altro risponde: secondo...

Secunnucchì, avv. Conformechè: secondochè.

Secunnuggenitu. s. m. Il secondo nato: secondogenito.

Sècusu. V. sacusu.

Sedari. v. a. Calmare, quietare: sedare. P. pass. sedatu: sedato.

Sedativu. add. T. med. Calmante, sedante: sedativo.

Sedda. s. f. Arnese che si pone sul dosso del cavallo per cavalcarlo comodamente: sella. || ’n sedda, contrario di in groppa: in sulla sella, in sella. || fig. Qualunque incavo abbia similitudine alla sella. || purtari ’n sedda, V. in cavusedda. || Prov. a cu’ fu misa la sedda cci sarà misa la vardedda: chi si lascia metter la capra, indi a poco è forzato a portar la vacca.

Seddu. Voce composta da sia e iddu, p. e. seddu binidittu! sia egli benedetto!

Sedentàriu. add. Dicesi della vita che fanno alcuni, sempre immobili: sedentàrio.

Sedi. s. f. Sedia: sede. || Luogo dove certe persone o cose principalmente riseggono o dominano: sede. || – celesti, il paradiso: sede superna. || – piena, consesso di persone di grande affare; e per ironia qualche brigatella o crocchio.

Sedicenti. add. Che dice o mostra di essere checchessia.

Sedimentu. s. m. Fondata, posatura di liquori: sedimento.

Sèdiri. v. intr. Si dice degli uomini e di alcuni altri animali, l’adagiarsi posando le natiche su checchessia: sedere. || Andar a gusto, ai versi: quadrare, calzare. || Convenire, esser dicevole, non esser nè largo nè stretto ecc.: star bene, una cosa avvenirsi a uno, seder bene o male una cosa a chicchessia, rifarsi di una cosa, p. e. le si avviene ogni cosa, tutto le sta bene; il color celeste si avviene a quella donna. lu celesti cci sedi a dda fimmina. || Regnare, e dicesi de’ papi: sedere. || Oziare, non aver lavoro: essere in ozio. O non essere impiegato: essere fuori di padrone, essere a spasso. || Ristare, cessare di muoversi, di agire. Giusti scrisse: la sorte non sa sedere. || E in Toscana: porre a sedere uno, vale levarlo dal grado o dall’ufficio, o superarlo in checchessia in modo da torgli gli affari. || va sedi, si dice per cacciar alcuno, o per dire ch’egli non sa fare, o non debba mischiarsi: vatti a riporre, va via. E anche per raccomandare a un ragazzo di star cheto: sta buono. || sediri ’m pizzu, fig. aversi a male ogni cosa o facilmente: essere permaloso, esser uomo risentito. || Prov. cu’ bonu sedi malu penza, l’ozio è causa d’ogni vizio: chi ben siede mal pensa o posa. || E vale anco, che il sazio non crede al digiuno. || sedi sedi, ca vintura ti veni, aspetta che farai fortuna, si dice delle fanciulle da marito: ragazza che dura non perde ventura. || cu’ sempri sedi nun strazza li scarpi, si dice di coloro che vanno tutto il dì girovagando. || V. assittari. P. pass. sedutu: seduto.

Sedizzioni. s. f. Ammutinamento, rivolta: sedizione.

Sedizziusamenti. avv. Con sedizione: sediziosamente.

Sedizziusu. add. Che muove sedizione: sedizioso. Sup. sediziusissimu: sediziosissimo.

Seducenti. add. Che seduce: seducente.

Seducimentu. s. m. Il sedurre: seducimento.

Sedùciri, Sedurri. v. a. Tirar altrui al male: sedurre; e ant. sedùcere. P. pass. seduttu: sedotto.

Seduta. s. f. Adunanza di un collegio, di una accademia, del Parlamento ecc.: tornata (seduta non è ben accetta all’Ugolini).

Sedutturi –trici. verb. Chi o che seduce: seduttore –trice.

Seduzzioni. s. f. Il sedurre: seduzione.

Sègari. V. gira.

Sèggia. s. f. Arnese da sedervi su, di varie fogge: sèdia e ant. seggia. || Quella parte della carrozza dove siede il cocchiere: cassetta, serpe. || – cu li vrazza: sedia a braccioli. E anco quella dove si fanno sedere i bambini, la quale delle volte è alta tanto che arrivi il bambino alla mensa: seggiolina, sedino. || – pirciata, quella a bracciuoli, bassa con un foro, perchè i bambini facciano, i loro agi nel sottoposto vaso: seggiolino, seggettina, predellina. || Per assediu.

Segrana. s. m. Moneta del valore di 13 centesimi.

Segranata. Nella frase ’na segranata, tanto di roba che valga o costi sei grani.

Segregari. v. a. Separare: segregare. P. pass. segregatu: segregato.

Segregazzioni. s. f. Il segregare: segregazione. || Presso i medici vale: evacuazione.

Segreta. s. f. Luogo segreto, prigione riposta senza comunicazione alcuna: segreta. || La parte della messa che il sacerdote pronunzia sotto voce: segreta.

Segretamenti. avv. In segreto, con segretezza: segretamente.

Segretàriu. V. sigritariu e simili.

Segretizza. s. f. Il tener segreto: segretezza.

Segretu. s. m. Cosa occulta o tenuta occulta: segreto. || La parte intima del cuor nostro: segreto. || Modo o rimedio occulto o misterioso: segreto. || li sigreti, le parti vergognose: pudende. || teniri lu segretu, non manifestar le cose confidate: tener il segreto. || in segretu, segretamente: in segreto. || Prov. servu d’autru si fa cu’ dici lu segretu chi sa, poichè non istà più nelle proprie mani: servo d’altri si fa chi dice il segreto a chi nol sa. || cu’ lu segretu a la sua donna fida, nni farà pubblica grida, la donna è ciarliera, ma la colpa non è sempre di lei: quel che alla donna un segreto fida, ne vien col tempo a far pubbliche grida. || li segreti mpurtanti nun sunnu pri li gnuranti, ma sibbene per chi li cerca, cioè gli studiosi: i segreti più importanti non son pasto da ignoranti.

Segretu. add. Contrario di palese, occulto: segreto. || Appartato: segreto. || Chi tien segrete le cose confidategli: segreto. Sup. segretissimu: segretissimo.

Segretu. avv. Segretamente: segreto.