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Sparicchiamentu. s.m. Lo sparecchiare: sparecchiamento.

Sparicchiari. v. a. Contrario di apparecchiare: sparecchiare. V. scunzari. || V. spajari, P. pass. sparicchiatu: sparecchiato.

Sparicchiu. s. m. Lo sparecchiare: sparecchio. || In pl. Rocca lo cita per apparecchi. || Rimasuglio.

Sparigghiari. v. a. Scompagnare un cavallo da tiro dal suo simile: sparigliare (Car. Voc. Met.).

Spariri. v. intr. Uscir di vista altrui in un tratto: sparire. || Dileguarsi, svanire: sparire. || Non ritrovarsi più, non saper dove sia, nè quando sia ito: scomparire.

Spariscenti. add. Che va di tratto in tratto sparendo. || Scadente, inferiore di qualità.

Sparmari. v. a. Aprire, distendere: spiegare. || Stendere checchessia su qualche oggetto: spalmare. || Spandere, allargare. || Per scoprire, levare (Verdone ). || Stender materia tenace od untuosa: appiastrare. || Ugnere le navi, stendere un pattume di sego, pece ecc. sulla carena: spalmare. || Ugnere di grasso i mozzi delle ruote di carro ecc. perchè meglio girino: spalmare. || Detto di fiore, uscir dalla sua boccia: sbocciare. || Detto del pavone, del tacchino, quando alzano la coda allargando a cerchio le penne: far ruota, roteare. || sparmarisi: screnarsi.

Sparmatu. add. Da spalmare: spalmato, spiegato. || Sbocciato. || guerra sparmata, guerra aperta.

Sparnuzzamentu. s. m. Lo sparnazzare: sparnazzamento, sparnicciamento.

Sparnuzzari. v. a. Sparger in qua e in là: sparnazzare, sparnicciare. P. pass. sparnuzzatu: sparnazzato, sparnicciato.

Sparpagghiamentu. s. m. Lo sparpagliare: sparpagliamento.

Sparpagghiari. v. a. Spargere in qua e in là senza ordine: sparpagliare. P. pass. sparpagghiatu: sparpagliato.

Sparpagghiata. s. f. L’azione dello sparpagliare: rabbuffo.

Sparpagghiatamenti. avv. In modo sparpagliato: sparpagliatamente.

Sparpagghiatedda. dim. di sparpagghiata.

Sparpagghiateddu. dim. di sparpagghiatu.

Sparpagghiatuni. accr. di sparpagghiatu.

Sparraciuniari. V. sparrari, ma ha più forza.

Sparramentu. s. m. Lo sparlare: sparlamento. || Vaggellamento.

Sparrari. v. a. Parlar male di altrui: sparlare. || intr. Dir cose fuori proposito, errar colla mente, effetto di alcune malattie: farneticare, vagellare. P. pass. sparratu: sparlato. || Farneticato.

Sparrata. V. sparramentu.

Sparratedda. dim. di sparrata.

Sparratina. V. sparrata.

Sparritteri. s. m. Colui che sparla: sparlatore, maldicente, forbicione (Pauli).

Sparrittunarìa. s. f. Il vizio del parlar male di alcuno: maldicenza.

Sparrittuniari. v. intr. Sparlar di tutti e per tutto.

Sparrunazzu. V. sparritteri.

Sparsamenti. avv. In qua e in là: sparsamente.

Sparsioni. s. f. Spargimento: sparsione.

Sparsu. add. Da spargere: sparso. || Divulgato: sparso. || In qua e in là: sparso. || Dilatato: sparso. || Cosperso: sparso.

Spartanitati. s. f. Franchezza.

Spartanu. add. Franco, fermo, leale (Dal carattere degli antichi spartani).

Spartenza. s. f. Il dividersi l’un l’altro con pena: divisione, distacco.

Sparti. avv. Oltre, inoltre. || Di più, ancora. || In disparte: a sparte, a parte, disparte. || add. Diviso, appartato, spartato.

Spartibbili. add. Divisibile: spartibile.

Spartimentu. s. m. Divisione: spartimento. || Ciò che è tra una cosa e l’altra: tramezzo. || Nastrino che si mette per segnale nei libri.

Spartipuntu. s. m. T. calz. Arnese per segnare o fare i buchi dove si deve poi cucire: marcapunti.

Spàrtiri. v. a. Dividere. || Fare in parti: partire, spartire. || Distribuir checchessia: spartire. || Dividere due che si zuffano: spartire, dividere. || Dividere legalmente due consorti, o simile: separare. || Separare in generale. || nun vuliri aviri chi spartiri cu unu, non voler aver a fare con alcuno. || spartirisi, dividersi con pena, con dolore: distaccarsi, dividersi. || spartirisilli, scambievolmente dare e ricevere busse in una rissa, o villanie o altro: barattarsele. || Prov. cu’ sparti n’havi la megghiu parti: chi sparte ne ha la miglior parte. P. pass. spartutu: spartito.

Spartiscrima. V. scrimaloru.

Spartitu. s. m. T. mus. Quell’esemplare ove tutte le parti di un’opera musicale sono unite ordinatamente; opera in musica: spartito.

Spartituri –tura. verb. Chi o che sparte: spartitore –trice. || Colui che spartisce l’oro dagli altri metalli, e lo purga: spartitore. || – di frumentu, per tener diviso il grano misurato da quello che si deve misurare.

Spartu. s. m. T. bot. Pianta che ha le foglie strette, lunghe, cilindriche; la pannocchia a spighe, con reste pelose alle barbe, se ne fanno cordami e fin tessuti: spartèa, sparto. || Quel mazzo di fili di sparto o altra erba con cui si fregano e puliscono le stoviglie: setolone. || Fune di sparto usata in marinerìa: bremo.

Spartuta. s. f. Lo spartire, il dividere: spartimento, divisione.

Spartutedda. dim. di spartuta.

Spartuteddu. dim. e delle volte l’istesso di spartutu, V. in spartiri.

Sparu. s. m. Lo sparare armi da fuoco: sparo.

Sparu. add. Non pari: dìspari. || Ne’ numeri quello che non si può dividere in due parti uguali: caffo. Onde a paru e sparu: a pari e caffo. || Scompagnato, unico: solo.

Sparuteddu. dim. di sparutu: sparutello, sparutino.

Sparutizza. s. f. Qualità e stato di chi è sparuto: sparutezza.

Sparutu. add. Di poca apparenza, e dicesi di persona smunta, scolorita nell’aspetto: sparuto.

Sparveri. V. spriveri.

Sparzogni. s. f. Per avvilimento, vale distribu-