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di stato | 213 |
l’interesse della scienza, del pubblica servizio e dei privati. Ma la Commissione aveva un altro quesito dinanzi: «Sarebbe utile la divisione degli archivi storici dagli amministrativi? Come potrebbe operarsi?» E volle prima rispondere a questo.
Dopo che la scienza storica è penetrata negli archivi, nom sarebbe facile il dire di qual documento ella possa far a mono. Il Balbo raccomanda ai giovani scrittori italiani di far le «statistiche od inventarii delle forze vive o morte della nazione» e all’«opera politica» vuole per fondamento le - «spiegazioni del passato-»1; il Guizot chiede alla Francia un - «inventario di tutte le dovizie paleografiche -»2; nè l’uno nè l’altro sanno far eccezioni, perchè in ogni angolo degli archivi trovano storia. E un Ministro del Regno d’Italia così parlava ai Ministri colleghi: - «Gli eruditi, nella variatissima condizione dei loro studi, trovano utile lo investigare così le vetuste pergamene, come i meno antichi carteggi diplomatici, 1 trattati internazionali, e gli estimi di un Comune, lo statuto municipale, e i capitoli di una compagnia; perchè dove uno non è attratto dall’importanza storica, s’appaga della lingua; e mentre uno indaga le ragioni che motivarono i grandi fatti nei documenti officiali, un altro desume dalle cifre di un obliato registro di dare ed avere le condizioni stesse d’uno Stato e d’un popolo -»3. E dall’altra parte, qual documento storico non può giovare all’amministrazione pubblica o agli interessi dei privati? Il Governo e il cittadino hanno bisogno della vecchia pergamena, e chiedono spesso al paleografo che gliela legga e trascriva. Parve quindi equivoca almeno la nomenclatura di storici e d’amministrativi parlando di archivi: e la Commissione preferì di chiamare antica la parte che il Governo può mettere a disposizione degli studiosi, moderna quella che lo Stato ha ragione di tener riservata. Nè sarebbe oggi difficile segnare un confine tra l’antico e il moderno; ma si è creduto che il Ministero fosse in ciò miglior giudice, e che nei vari archivi di Stato si potesse segnarlo in un modo diverso. Ma segnando questo confine, niente si separa; quindi al terzo quesito «Da qual Ministero devono dipendere gli archivi storici e amministrativi?», è già risposto col primo: unica dipendenza. Da qual Ministero?
La Commissione, Eccellenza, fu concorde in riconoscere, che tanto il Ministero dell’Interno quanto quello dell’Istruzione davano
- ↑ Balbo, Prefazione al Sommario della Storia d'Italia.
- ↑ Guizot, op. cit., Pièces historiqes, num. ix.
- ↑ Memoria del Ministro dell’Istruzione Pubblica al Consiglio dei ministri del 1860.