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A MESSER FERRAGUTO DI LAZZARA

Procura rii convincere l’amico (e, piú che l’amico, se stesso) che la fuga della Pierina Ricci sia stata per lui assai piú un bene che un dolore. Io non voglio, o piú che fratei mio, altro testimonio, circa la libertá, che pur mi ho fatto rendere da colei che senza alcun merito godeva de la mia servitú, che il vostro cominciare a credermelo, avenga che la prudenzia di voi sa bene che «chi dal martel si scusa, di quel si accusa». Perché il giuramento, che ci introducono gli amanti, fa fede de la menzogna che nei loro isdegni fa dir l’animo a la lingua; onde colui, che di ciò tace, verifica ad altri il suo esserne senza. Or, come si vada, rallegrativi meco, da che io mi son disciolto da la piú vii catena che mai legasse affetto di core umano ; e, se non che ne l’errore, che cinque anni mi ha sforzato ad adorarla, viddi sempre la falsitá di cotal mio idolo, mi arossirei de la ignoranza di me medesimo, come ella si doverebbe vergognar de la niquizia di se stessa. Gran cosa che una si fatta femina abbia di continuo atteso ad accrescermi tanto piú d’odio, quanto tuttavia si è piú accorta che io le accrescevo di benivolenza Ma io, che per allora non aveva acqua da spegner si mortai fuoco, ho spettato che egli si estingua da se proprio, peroché il fare altrimenti mi violentava l’anima, di cui era obietto si indegno suggetto, come si violentano i rami de l’arbore tenera, in quello che la rapacitá de le mani altrui spiccano da loro i pomi, che, per non esser ancora cotti dal sole, si mostrano, ne la tenacitá che gli sostiene, non men crudi che duri. Certo è che il poter disamare a sua posta non è in arbitrio di chi ama ; e, benché gli andari d’Amore siano oltramodo perfidi, bisogna starci, pcroché un petto depredato dal viso e dagli occhi de la cosa amata è simile a una terra offerta a la licenzia e a la crudeltá dei nemici, la quale, nel vedere gli incendi che la distruggono