Pagina:Arienti, Giovanni Sabadino degli – Le porretane, 1914 – BEIC 1736495.djvu/336

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lentissima virtú, il suo amore acquistassemo. Di che essendo remasti ambedui gloriosamente invidi, per non vedere de noi fine si acerbo e crudele, ce ha posto a partito, quale di noi verso lei userá segno de magior liberalitá, quello abia ad essere el suo marito e compagno. Onde, cognoscendo io per richezze né per stato, casone de la scarsa mia fortuna, non potere al presente usare effecto degno de l’animo mio e de la mia condizione, tuttavia, per non perdere per tal defecto tanta grazia e tanta felicita, cum cor mundo e sincero dono la vita e la persona mia insieme cum l’anima a la generosa Diamante de Caiacia qui presente; de la quale persona glie do e concedo pienissima licenzia, arbitrio e facultá ne possa quivi e per tutto el mondo a suo piacere disporre, offerendome cum optima disposizione sempre dimorare paziente a tutti li suoi piaceri e comandamenti, umani overo inumani, quali seranno, ché sempre a l’anima fiano suavi. E cussi, per observanzia de la presente donazione, giuro per la potenzia de Colui che ha creato l’alma e il corpo mio, per veruno effecto, mai lite, quistione né controversia in questa cosa movere, ma avere sempre rato e fermo quanto de sopra se contene. E per testimonio invoco cieli, terra, omini e dèi, la cui ira sopra di me piovere possa, se de le soprascripte cose observatore perpetuo non serò, pregando te, notaro, come publica persona, che de le predicte cose ne faci publico documento». Or, letto el contraete, el Colomnese cavaliere se decinse la Centura, e, come catena al collo de un cane póstosela, il capo de la Centura insieme cum el contraete prese in mano, e quindi, genochiandose in terra denanti a la bella donna, dixe: — Excelsa mia madonna, io non posso usare in voi magiore liberalitá, che farve dono di me istesso, come se contene nel presente contraete, senza simulazione alcuna celebrato; ché in veritá, essendo voi amata da me cum tutto el core, cum tutta la mente e cum tutta l’anima mia, quando credesse vivere cum vostra displicenzia, io me caverebbe del tristo pecto el proprio core ed a voi uno olocausto ne farei. Ma, sapendo che non ve piacerebbe la mia morte, come quella che non de utile né de onore alcuno, ma de crudelitá e infamia ve sarebbe.