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164 vi - stanze

63
     Mantoa per suo signor Passerin prende,
la terra d’Antenor prende il Carrara;
quel da la Scala la cittá che fende
l’acqua che per Fosson poi si fa amara;
Modena al marchese Obizo s’arrende,
che con la vita poi perde Ferrara,
per man del suo figliuol, che in sua difesa
move il Leon del mar contra la Chiesa.
64
     Manda Clemente il Pelangara in fretta;
par che Frisco crudel espugni intanto
Castel Tedaldo e che la patria metta
a ferro e fuoco tutta da quel canto;
di che poi fanno i cittadin vendetta;
ma tosto lor fa rinovar il pianto
un catalan, che taglia quante teste
trova in favor de’ principi da Este.
.    .    .    .    .    .    .    .    .    .    .    .    .    
.    .    .    .    .    .    .    .    .    .    .    .    .    

III

(Esordio del XXXV del Furioso, ediz. 1516)

1
     Un non so che, ch’io non so ben se rio
nominar debb’io, o pur onesto e buono
(e se timor d’infamia o se disio
di gloria il fa, non meno in dubbio sono),
estima alcun che di quel vase uscìo
ch’all’incauto Epimeteo fu mal dono,
e fra le pesti lo racconta e mali
che turban la quiete de’ mortali.