Pagina:Ariosto, Ludovico – Lirica, 1924 – BEIC 1740033.djvu/76

Da Wikisource.
70 iv - capitoli

     Lassa! onde uscì la boreal tempesta?
onde la bruma? onde il rigor e il gelo?
onde la neve, a’ danni miei sì presta?
     Come gli ha tolto il suo favore il Cielo?
35Langue il mio Lauro e de la bella spoglia
nudo gli resta e senza onor il stelo.
     Verdeggia un ramo sol con poca foglia
e fra téma e speranza sto suspesa,
se mi lo lasci il verno o mi lo toglia.
     40Ma piú che la speranza il timor pesa,
che contra il giaccio rio, ch’ancor non cessa,
il debil ramo avrá poca difesa.
     Deh! perché, inanzi che sia in tutto oppressa
l’egra radice, non è chi m’insegni
45com’esser possa al suo vigor rimessa?
     Febo, rettor de li superni segni,
aiuta ’l sacro Lauro, onde corona
piú volte avesti nei tessali regni;
     concedi, Bacco, Vertunno e Pomona,
50satiri, fauni, driade e napee,
che nuova fronde il Lauro mio ripona;
     soccorran tutti i dèi, tutte le dèe,
che de li arbori han cura, l’arbor mio;
però che gli è fatal: se viver dee,
     55vivo io, se dee morir, seco moro io.