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116 canto


16
     Eran gioveni tutti e belli affatto
(che ’l fior di Grecia avea Falanto eletto):
sí ch’alle belle donne, al primo tratto
che v’apparîr, trassero i cor del petto.
Poi che non men che belli, ancora in fatto
si dimostrâr buoni e gagliardi al letto,
si fêro ad esse in pochi dí sí grati,
che sopra ogn’altro ben n’erano amati.

17
     Finita che d’accordo è poi la guerra
per cui stato Falanto era condutto,
e lo stipendio militar si serra,
sí che non v’hanno i gioveni piú frutto,
e per questo lasciar voglion la terra;
fan le donne di Creta maggior lutto,
e per ciò versati piú dirotti pianti,
che se i lor padri avesson morti avanti.

17
     Da le lor donne i gioveni assai fôro,
ciascun per sé, di rimaner pregati:
né volendo restare, esse con loro
n’andâr, lasciando e padri e figli e frati,
di ricche gemme e di gran summa d’oro
avendo i lor dimestici spogliati;
che la pratica fu tanto secreta,
che non sentí la fuga uomo di Creta.

19
     Sí fu propizio il vento, sí fu l’ora
commoda, che Falanto a fuggir colse,
che molte miglia erano usciti fuora,
quando del danno suo Creta si dolse.
Poi questa spiaggia, inabitata allora,
trascorsi per fortuna li raccolse.
Qui si posaro, e qui sicuri tutti
meglio del furto lor videro i frutti.