Pagina:Ariosto, Ludovico – Orlando furioso, Vol. II, 1928 – BEIC 1738143.djvu/427

Da Wikisource.

trentesimo 421


92
     Dove intendendo poi ch’eran salvati,
e gli aversarii lor morti e distrutti,
e Marfisa e Ruggiero erano stati,
che gli aveano a quei termini ridutti;
e suoi fratelli e suoi cugin tornati
a Montalbano insieme erano tutti;
gli parve un’ora un anno di trovarsi
con esso lor lá dentro ad abbracciarsi.

93
     Venne Rinaldo a Montalbano, e quivi
madre, moglie abbracciò, figli e fratelli,
e i cugini che dianzi eran captivi;
e parve, quando egli arrivò tra quelli,
dopo gran fame irondine ch’arrivi
col cibo in bocca ai pargoletti augelli.
E poi ch’un giorno vi fu stato o dui,
partissi, e fe’ partire altri con lui.

94
     Ricciardo, Alardo, Ricciardetto, e d’essi
figli d’Amone, il piú vecchio Guicciardo,
Malagigi e Vivian, si furon messi
in arme dietro al paladin gagliardo.
Bradamante aspettando che s’appressi
il tempo ch’al disio suo ne vien tardo,
inferma disse agli fratelli ch’era,
e non volse con lor venire in schiera.

95
     E ben lor disse il ver, ch’ella era inferma,
ma non per febbre o corporal dolore:
era il disio che l’alma dentro inferma,
e le fa alterazion patir d’amore.
Rinaldo in Montalban piú non si ferma,
e seco mena di sua gente il fiore.
Come a Parigi appropinquosse, e quanto
Carlo aiutò, vi dirá l’altro canto.