Pagina:Ariosto, Ludovico – Orlando furioso, Vol. III, 1928 – BEIC 1739118.djvu/373

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quarantesimosesto 367


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     Tu mi pregasti, non sapendo ch’io
fossi Ruggier, ch’io ti facessi avere
la donna; ch’altretanto saria il mio
cor fuor del corpo, o l’anima volere.
Se sodisfar piú tosto al tuo disio,
ch’al mio, ho voluto, t’ho fatto vedere.
Tua fatta è Bradamante; abbila in pace:
molto piú che ’l mio bene, il tuo mi piace.

37
     Piaccia a te ancora, se privo di lei
mi son, ch’insieme io sia di vita privo;
che piú tosto senz’anima potrei,
che senza Bradamante restar vivo.
Appresso, per averla tu non sei
mai legitimamente, fin ch’io vivo;
che tra noi sponsalizio è giá contratto,
né duo mariti ella può avere a un tratto. —

38
     Riman Leon sí pien di maraviglia,
quando Ruggiero esser costui gli è noto,
che senza muover bocca o batter ciglia
o mutar piè, come una statua, è immoto:
a statua, piú ch’ad uomo, s’assimiglia,
che ne le chiese alcun metta per voto.
Ben sí gran cortesia questa gli pare,
che non ha avuto e non avrá mai pare.

39
     E conosciutol per Ruggier, non solo
non scema il ben che gli voleva pria;
ma si l’accresce, che non men del duolo
di Ruggiero egli, che Ruggier, patia.
Per questo, e per mostrarsi che figliuolo
d’imperator meritamente sia,
non vuol, se ben nel resto a Ruggier cede,
ch’in cortesia gli metta inanzi il piede.