Pagina:Ariosto, Ludovico – Orlando furioso, Vol. III, 1928 – BEIC 1739118.djvu/433

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nota 427

IV

La nostra edizione.

Noi riproduciamo, giovandoci dell’aiuto che possono offrire A, B e gli autogr. (α), l’ultima ediz. curata dall’Autore, e propriamente di C il Tipo 2° (v. Cap. II), dando la preferenza, lá dove gli esemplari discordano, a quelle lezioni che meglio rispondono alle ultime intenzioni del Poeta (v. Cap. III).

L’interpretazione dei segni d’abbreviazione non presenta in genere difficoltá. Solo vogliamo notare che per lo piú nelle forme apocopate della 1a pers. plur. l’Ariosto preferisce l’-n all’-m, es. dián XXXVII 39, 8, tardián I 19, 8, abbián XXV 74, 2, veggián XXXIII 3, 1, XXXIV 88, 6, sián XXXVII 39, 2; troveren VI 78, 1, perderen XXXVIII 56, 2; servián XXXII 99, 3; lascián III 6, 1, XLIII 6, 6, seguitian VII 7, 8, stián XXVI 122, 7 ecc. — mentre sono rarissimi gli ess. come conversiam IV 1, 6, miriam XXXIV 71, 4, abbiam XLII 28, 3; ragionerem XXXIV 57, 1, vedrem V 86, 6; andiam II 60, 5. E però, col Morali, in restiā XLIII 40, 2, abbiā XX 49, 1, debbiā XXVI 85, 3 ecc. si leggerá restian, abbián ecc. Credo si possa similmente avevā XXV 46, 8 risolvere aveván.

Parecchi Edd. son rimasti incerti sull’esatto valore di unqꝫ XXXI 74, 1, XXXV 8, 2. Il Ruscelli in entrambi i luoghi legge unque, Morali e Panizzi unqua: senza dubbio ha ragione il primo (cfr. unqꝫ XXIV 90, 1(:), dunqꝫ I 44, 5, 6 ecc., quantunqꝫ II 13, 7, piacqꝫ 31, 6, tacqꝫ IV 10, 1 ecc.).

Terminando, mi è gradito di potere in un luogo famoso correggere un’inesattezza in cui son caduti tutti gli Edd. Alludo al verso:

ch’all’herbe all’ōbr̃ all’ātro al rio alle piāte (XXIII 109, 5),

ove Barotti, Morali, Panizzi ecc. stampano ombra, lasciando intatto il resto, mentre Ruscelli, sempre coraggioso, va anche piú innanzi: